Ecco alcuni consigli utili degli astrofisici per poterla osservare anche alle nostre latitudini
Un inizio 2023 col botto per tutti gli appassionati di astronomia quello che si sta per aprire. Dopo ben 50.000 anni sarà possibile osservare sui nostri cieli la famosa Cometa verde, nome scientifico “C/2022 E2 ZTF”. Si tratta di un evento astronomico davvero significativo, se pensiamo che l’ultima apparizione è avvenuta durante il Paleolitico superiore, nell’Età della Pietra, ai tempi dei Neanderthal. A partire dalla prossima settimana, fino ai primi giorni di febbraio, la Cometa verde sarà visibile pure dall’Italia, ad occhio nudo nel cuore della notte. Come spiega l’astrofisico italiano Gianluca Masi, fondatore del Virtual Telescope Project e curatore scientifico del Planetario e museo astronomico di Roma «la Cometa verde supererà di poco la soglia di visibilità ad occhio nudo. Per essere apprezzata al meglio sarebbe opportuno utilizzare almeno un binocolo».
Secondo le stime attuali l’1 febbraio 2023, alle 18:11, si prevede il passaggio più ravvicinato alla Terra della Cometa, a circa 42.5 milioni di chilometri dal nostro pianeta. Come spiega sempre Masi «la cometa ha una luminosità variabile, ma potrebbe mostrarsi come una striscia tendente al verde-giallo. Alle latitudini italiane, da metà gennaio fino ai primi di febbraio la cometa potrebbe essere visibile tutta la notte, ma con le migliori condizioni offerte dalla seconda parte della notte. La Luna sarà infatti particolarmente invadente nei giorni più adatti all’osservazione della cometa, per cui potrebbe essere consigliabile attendere che il nostro satellite si faccia da parte per lasciare spazio all’astro chiomato». «Il consiglio è quello di raggiungere un luogo privo di luce artificiale, possibilmente ad altitudini elevate, e puntare in alto il proprio binocolo, o il telescopio. In questo modo si potrebbe riuscire più facilmente a scorgere questa rarissima apparizione cosmica».
Per chi vorrà ammirare l’evento astronomico il consiglio è quello di seguire con attenzione tutti i consigli degli astrofisici e degli astronomi, individuando dei luoghi all’aperto molto panoramico e aperto a 360°, lontano dall’inquinamento luminoso delle città e dei centri urbani. Come, per esempio, diversi punti dei monti Peloritani, dove l’effetto dell’inquinamento luminoso è molto ridotto. Ovviamente bisognerà portare con sé macchina fotografica e binocolo, scegliendo pure le giornate meteorologicamente adatte, caratterizzate da cieli limpidi e ottima visibilità, quando soffiano i freddi venti di maestrale e tramontana che accompagnano l’ingresso di masse d’aria molto secche in quota (quando l’anticiclone delle Azzorre spinge sul Mediterraneo, ripristinando condizioni di stabilità atmosferica).