Lo spettacolo della "lupa" nuovamente di scena

Lo spettacolo della “lupa” nuovamente di scena

Daniele Ingemi

Lo spettacolo della “lupa” nuovamente di scena

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lunedì 24 Maggio 2021 - 09:23

Il bianco manto della Lupa si distende da Taormina fino allo Stretto di Messina

Come avevamo anticipato sabato scorso, in questo articolo, il passaggio dell’aria calda e umida, sopra le ancora fredde acque dello Ionio, poteva favorire la formazione di foschie, e persino di qualche locale banco di nebbia sul mare. Mentre in montagna, e nelle aree più interne, il caldo sarebbe divenuto veramente intenso, con punte di oltre +35°C in alcune località. Nelle prime ore del mattino di oggi l’aria calda, ma soprattutto molto umida, risalendo lo Ionio e lo Stretto si è rapidamente raffreddata a contatto con la fredda superficie del mare, favorendo la rapida condensazione del vapore acqueo e la conseguente formazione di questi strati, con base prossima al mare.

Il banco di nebbia copre buona parte della riviera ionica

Tecnicamente si tratta di nebbia da evaporazione, determinata dallo scorrimento di masse d’aria calde su una superficie marina molto più fredda. In questo caso il vapore acqueo, per evaporazione appunto, entra nell’atmosfera e si satura condensandosi in strati di nubi bianche alte non più di 100-200 metri che dal mare si spingono fino alla fascia costiera. A differenza delle altre volte, oggi abbiamo un unico banco, che dall’alta costa catanese si estende fino al centro dello Stretto di Messina, sfilando fino al litorale e azzerando la visibilità orizzontale dentro lo Stretto.

Baia Mazzarò, a Taormina, avvolta dallo spettacolare manto bianco della Lupa

In questo momento la presenza di una debole ventilazione da Sud e S-SE, forza 2-3 sulla scala Beaufort, sta spingendo il banco lungo lo Stretto, da sponda a sponda, causando anche dei disagi per la navigazione marittima, sempre molto intensa in questo tratto di mare. La parte più consistente del banco, al momento, si trova sulla costa ionica, fra il taorminese e Capo Ali, dove la “lupa” sta riuscendo a penetrare fin sul vicino entroterra, sollevandosi a ridosso delle prime colline.

Il tappeto della “lupa” osservato dalla webcame di Castelmola

Anche se dalle ultime immagini satellitari si nota che questo strato di nuvole, con base prossima al mare, inizi gradualmente a diradarsi, il fenomeno nebbioso dovrebbe persistere ancora per qualche oretta, sia sulle coste ioniche che nello Stretto. La presenza, sui 300/400 metri, di un consistente “strato d’inversione termica” (strato di aria più calda in quota), sta contribuendo a schiacciare l’umidità nei bassi strati, incentivando la condensazione del vapore acqueo in prossimità del mare (aria satura).

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