Il collegio ha confermato la decisione del GiP Ines Rigoli che ad agosto scorso, facendo scattare il blitz, aveva detto no ai divieti di dimora per il sindaco di Pattu Aquino e l'assessore Molica.
E’ arrivato alla fine dell’anno l’esito dell’appello al Tribunale del Riesame proposto dalla Procura di Patti sull’ultima trance dell’inchiesta denominata Patti e Affari.
Il Riesame ha detto no alla richiesta di applicare le misure cautelari nei confronti del sindaco di Patti, Mauro Aquino, dell’assessore ai Servizi Sociali, Nicola Molica, del sindaco di Librizzi Renato Cilona. Per loro il PM Rosanna Casabona aveva chiesto al GIP il divieto di dimora, richiesta rigettata ad agosto scorso ed ora confermata dal Tdl di Messina.
La procura ha poi ribadito le più pesanti richieste per il dirigente del Luciana Panissidi, il dipendente comunale Salvatore Colonna, e degli imprenditori del settore Sociale, Giuseppe Busacca, Michele Cappadona e Giuseppe Pizzo.
Ma il collegio (presidente Trovato) ha confermato in pieno le decisione del GIP della estate scorsa, dichiarando inoltre inammissibili i ricorsi per due capi, relativi rispettivamente alla presunta turbativa di un procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto di un bando per il servizio di assistenza domiciliare anziani e telesoccorso nel comune di Patti nell’anno 2012.
Anche in questo caso quindi il Riesame ha mitigato l’azione della Procura, sul piano delle misure cautelari, ma ha intaccato poco del quadro indiziario raccolto dagli investigatori – la Polizia del Commissariato pattese guidato da Carmelo Alba -, fatto di intercettazioni telefoniche ed ambientali e riscontri documentali che raccontano i retroscena di parecchi bandi per affidamenti dei servizi sociali nel Distretto 32.