Proiettavano illegalmente i programmi Sky sfruttando l'Internet protocol television: guai giudiziari per amministratore e socio di un locale commerciale
LOCRI (RC) – Mentre aumentano di numero in tutt’Italia le operazioni antipirateria, nei giorni scorsi il Tribunale di Locri ha condannato l’amministratore e il socio di un locale commerciale a 4 mesi di reclusione ciascuno – con la “condizionale”, in ogni caso – e al pagamento di una multa da 1.800 euro a cranio.
E questo, proprio per la diffusione all’interno del locale di programmi televisivi – per la cronaca, di Sky – attraverso l’uso illegale di servizi IpTv, legati cioè all’Internet protocol television, il cui utilizzo è ormai tristemente diffusissimo anche nello Stivale.
Attenuanti e decoder distrutto
Sia la pena detentiva sia la multa sono state peraltro decurtate grazie alla concessione delle attenuanti generiche: fondamentalmente, perché la diffusione illecita dei programmi televisivi alla base della disputa sarebbe avvenuta solo una volta.
A carico dei due soggetti condannati in primo grado di giudizio anche il pagamento delle spese processuali e la confisca e successiva distruzione del decoder loro sequestrato in precedenza.
Eventuale impugnazione entro 15 giorni
Secondo il collegio locrese, «non possono esservi dubbi in merito alla consapevolezza e volontà» dei due condannati «di effettuare il riscontrato abuso al fine di frodare l’emittente Sky Italia, ponendo in visione il programma televisivo senza il pagamento del necessario abbonamento».
I due soggetti condannati in prima istanza avranno 15 giorni di tempo per presentare appello.
I rischi per i “clienti”
Va detto che il contrasto alla pirateria telematica ormai investe anche i fruitori finali; chi guarda, cioè, programmi radiotelevisivi trasmessi aggirando le normali regole per poter acquistare il diritto alla visione (pay per view, abbonamenti “legali” etc.).
E in più di un’occasione, così, i clienti – che, a volte, pensavano erroneamente di non star infrangendo alcuna norma – si sono visti irrogare sanzioni amministrative fino a 1.032 euro d’importo.
Disoccupati e 1,1 miliardi rubati
Secondo stime Fapav (la Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali), il mercato illegale sottrae ai circuiti legali qualcosa come 1 miliardo e 100 milioni di euro l’anno, provocando – nello stesso periodo – la perdita di circa 6mila posti di lavoro.