La misura cautelare personale in parola è stata emessa nei confronti di 2 soggetti, entrambi operanti nella locride
I militari del Gruppo di Locri hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Locri – su proposta della locale Procura della Repubblica – nei confronti di 2 soggetti, entrambi operanti nella locride, accusati di cessione e detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti.
In particolare, la misura cautelare personale in parola è stata emessa nei confronti di T. L. (cl. 72) e L. R. (cl. 73).
Il L. (cl. 72) già agli arresti domiciliari per reati commessi in materia di stupefacenti, era solito condurre all’interno delle mura domestiche un’intensa attività di spaccio, sia ricevendovi singoli acquirenti, sia utilizzando un altro soggetto, come “cavallo” (ovvero piccolo spacciatore di strada). Le indagini condotte dai finanzieri, hanno cristallizzato più di 30 diverse cessioni di sostanza stupefacente, in taluni casi con riscontri materiali nei confronti di consumatori finali.
Presso il luogo di detenzione domestica del L. veniva notata la particolare frequenza di un’altra persona. Da tale assidua frequentazione, gli inquirenti ipotizzavano che quest’ultimo potesse servire per estendere l’ampiezza del traffico illecito. Tale ricostruzione trovava conferma nel sequestro di due involucri di cocaina (pari a complessivi gr. 5,6) e di una somma pari a 735 € (in banconote di diverso taglio), operato nei confronti di R. (cl. 73) all’atto dell’imminente cessione della predetta sostanza stupefacente ad un consumatore.
Analizzato l’intero scenario delineatosi nel corso dell’articolata attività investigativa condotta, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri, condividendo il quadro indiziario proposto, ha richiesto al Giudice per le Indagini Preliminari l’applicazione della massima misura restrittiva della libertà personale nei confronti degli indagati.