Interrogatorio fiume dell'ex direttore sportivo dell'Igea, che svela....
MESSINA – Sono partiti ieri mattina gli interrogatori delle quattro persone finite ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta della Polizia su un giro di usura a Barcellona, all’ombra del mercato monopolistico dell’ortofrutta e del gioco d’azzardo (Leggi qui Nomi e dettagli).
Al confronto col giudice per le indagini preliminari Claudia Misale, che ha autorizzato gli arresti, qualcuno ha taciuto avvalendosi della facoltà di non rispondere. Silenzio da parte di Mariano Perdichizzi, mentre hanno deciso di rispondere Salvatore Lunetta, difeso dall’avvocato Paolo Pino, e Giuseppe Accetta.
Proprio l’ex direttore sportivo dell’Igea, difeso dall’avvocato Diego Lanza, ha risposto a tutte le domande del Gip e del Pubblico ministero Fabrizio Monaco, presente agli interrogatori. E si è difeso strenuamente. Un interrogatorio fiume, il suo, andato avanti per tre ore, durante le quali ha negato l’usura dietro i passaggi di denaro e i debiti, ed ha ribattuto a chi lo ha denunciato alle forze dell’Ordine. Tra le vittime, nell’inchiesta, ci sono anche pezzi importanti dell’imprenditoria cittadina. Accetta ha anche svelato alcuni retroscena, raccontando di una truffa di cui è stato vittima, messa in piedi da un altro degli indagati.
Alla fine ha chiesto di essere liberato, il Giudice si è riservato di decidere dopo aver sentito il parere della Procura.
Nei prossimi giorni toccherà a Salvatore Imbesi, difeso dall’avvocato Sebastiano Campanella.
Altri sei gli indagati coinvolti nell’inchiesta, ecco tutti i nomi: Pietro Campo, Carmelo Imbesi, Salvatore Antonino Triolo, Felice D’Angelo; Tiziana Messina e Domenico Chiofalo (di Castroreale).