La Procura di Messina chiede il carcere a vita per Domenico Virga, accusato dai pentiti come mandante dell'omicidio di Francesco Costanza ad Acquedolci
MESSINA – Il carcere a vita. E’ questa la condanna che la Direzione distrettuale antimafia di Messina sollecita per Domenico Virga, il boss di Gangi arrestato nel 2021 per l’omicidio di Francesco Costanza, il piccolo costruttore di Tusa freddato tra Acquedolci e San Fratello il 29 settembre 2001.
I frame del delitto nel racconto dei pentiti
A chiamare in causa il boss, 20 anni dopo il delitto, le rivelazioni dei collaboratori di giustizia, dal palermitano Nino Giuffrè al tortoriciano Carmelo Barbagiovanni, passando per il mazzarroto Melo Bisognano (leggi qui il racconto dell’omicidio).
La spartizione degli appalti per la realizzazione dell’A20
Proprio la “messa a posto” e le sub commesse dei lavori in corso per il completamento dell’autostrada Messina-Palermo fanno da sfondo al delitto, secondo i pentiti e secondo la Squadra Mobile di Messina, che ha fatto luce sul caso.
Per i pubblici ministeri Fabrizio Monaco e Francesco Massara, il processo ha provato le accuse mosse dalla Dda, e l’ergastolo è l’unica pena possibile. Si torna in aula qualche giorno prima di Natale, per sentire l’avvocato Salvatore Silvestro che difende il capo mandamento, poi i giudici della Corte d’Assise (presidente Micali) potranno ritirarsi in camera di consiglio per la sentenza.