La lettera di uno studente messinese di giurisprudenza, Antonio Crisafulli, che chiede maggiore attenzione per il mondo studentesco
In occasione della sua visita negli Stati Uniti d’America, il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, si è fermato a parlare alla Columbia University di New York. L'incontro, basato sulla tematica delle riforme costituzionali in Italia e la crisi dei migranti in Europa, è stato articolato come un vero e proprio dibattito tra Mattarella da un lato e gli studenti americani dall'altro, i quali non solo hanno avuto la possibilità di porre delle domande al presidente, ma anche quella di ricevere delle risposte.
Dove sta la stranezza? Antonio Crisafulli, studente di giurisprudenza presso l'Università di Messina, osserva con attenzione il video della conferenza e, restando allibito, scrive una lettera in cui mette in risalto il suo sconforto nel vedere il presidente della Repubblica parlare all’Università della “big apple”, lontana migliaia di chilometri, e non preferire magari una sana passeggiata presso le università della sua terra, con tanto di "big cannola" e "big arancina" annessi.
Anche agli studenti messinesi piacerebbe poter dialogare con lui per esprimere le proprie opinioni sulla società odierna ed anche i propri dubbi relativi al misterioso mondo del lavoro. Provando quindi un pizzico di "invidia" nei confronti dei colleghi d'oltreoceano, Antonio nella sua lettera scrive: "Perché loro sì e io no? Chissà cosa sarebbe successo se Mattarella avesse scelto di venire a Messina". Non è poi così difficile immaginarlo visto l'episodio passato, ben ricordato tra le righe scritte dal nostro Antonio, relativo all'arrivo a Messina del ministro della salute Lorenzin e alla difficoltà per gli studenti, in particolare l'associazione universitaria Atreju, nel volersi avvicinare a lei.
Proprio quest'anno, infatti, in occasione della consueta inaugurazione dell'anno accademico, il ministro Lorenzin si è recato nella nostra bella città, ben attorniata "dai nostri professori in alta uniforme, con tanto di ermellino" e che ha visto, in prima fila, "autorità, vescovi, sindaci, onorevoli e decani". E gli studenti? Antonio si fa portavoce dell'amarezza che accomuna ormai sempre più giovani che collezionano una vasta gamma di titoli che chissà se un domani, quando gli studenti saranno in età già avanzata, varranno ancora qualcosa.
In conclusione, il giovane messinese scrive: "Cos’hanno gli studenti americani in più di quelli di Messina? Ma soprattutto, quand'è che la nostra università comincerà a trattarci da interlocutori e protagonisti della vita accademica, invece di considerarci dei meri consumatori?"
L’UNIVERISTA’ DI MESSINA ANNO 2016 NON HA LA STESSA IMPORTANZA DELL’UNIVERISTA’ DI MESSINA PRIMA E SUBITO DOPO LA SECODNA GUERRA MONDIALE. AL TEMPO DEL MINISTRO MARTINO (PADRE) SAREBBE VENUTO NON UNA, MA 10 VOLTE. ORA PERCHE’ DOVREBBE FAR SPENDERE SOLDI DEL CONTRIBUENTE TRA AEREO DELLA PRESIDENZA, E QUINDI DELLO STATO, SOLDI PER LA SCORTA SOLDI PER IL CEREMONIERA, SOLDI PER BONIFICARE LA ZONA DA EVENTUALI PERICOLI ED ALTRO. PER UNA UNIVERSITA’ TRA LE ULTIME? DICO ALLO STUDENTE DI LEGGERE LE GRADUATORIE DELLE UNIVERITA’ ITALIANE, SOLO DELLE ITALIANE E NON EUROPEE, VEDRAI CHE L’UNIVERSITA’ E’ TRA LE ULTIME. QUANDO SARAI LAUREATO CAPIRAI A TUE SPESE CHE SIGNIFICA ESSERE LAUREATO A MESSINA. PURTROPPO NON E’ PIU’ L’UNIVERISTA’ DEGLI ANNI ’50-60
L’UNIVERISTA’ DI MESSINA ANNO 2016 NON HA LA STESSA IMPORTANZA DELL’UNIVERISTA’ DI MESSINA PRIMA E SUBITO DOPO LA SECODNA GUERRA MONDIALE. AL TEMPO DEL MINISTRO MARTINO (PADRE) SAREBBE VENUTO NON UNA, MA 10 VOLTE. ORA PERCHE’ DOVREBBE FAR SPENDERE SOLDI DEL CONTRIBUENTE TRA AEREO DELLA PRESIDENZA, E QUINDI DELLO STATO, SOLDI PER LA SCORTA SOLDI PER IL CEREMONIERA, SOLDI PER BONIFICARE LA ZONA DA EVENTUALI PERICOLI ED ALTRO. PER UNA UNIVERSITA’ TRA LE ULTIME? DICO ALLO STUDENTE DI LEGGERE LE GRADUATORIE DELLE UNIVERITA’ ITALIANE, SOLO DELLE ITALIANE E NON EUROPEE, VEDRAI CHE L’UNIVERSITA’ E’ TRA LE ULTIME. QUANDO SARAI LAUREATO CAPIRAI A TUE SPESE CHE SIGNIFICA ESSERE LAUREATO A MESSINA. PURTROPPO NON E’ PIU’ L’UNIVERISTA’ DEGLI ANNI ’50-60
Ma la smettano. Ridicoli che non sono altro. Ma davvero a Messina sono così convinti
Ma la smettano. Ridicoli che non sono altro. Ma davvero a Messina sono così convinti