Legge sugli sprechi alimentari : uno strumento per contrastare la povertà

Legge sugli sprechi alimentari : uno strumento per contrastare la povertà

Marco Celi

Legge sugli sprechi alimentari : uno strumento per contrastare la povertà

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lunedì 05 Giugno 2017 - 12:14

Entrata in vigore nel settembre 2016, la legge Gadda si pone come obiettivo quello di regolamentare un settore molto complesso ed articolato come quello del recupero delle eccedenze al fine di donarlo ai più bisognosi, attraverso incentivi fiscali per le donazioni e semplificazione burocratica per le organizzazioni solidali.

"Più che una legge contro lo spreco alimentare, è una legge di responsabilità sociale; una legge di rapporti e relazioni, che ci dice che dobbiamo essere dei buoni antenati, sprecando meno lasciando e più risorse a chi verrà dopo di noi, e dei buoni compagni di viaggio, perché spreco e povertà esistono oggi". Così ha dichiarato la parlamentare del PD, Maria Chiara Gadda, promotrice e relatrice della legge in merito alle "Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi", sulle cui tematiche ha discusso questa mattina, in un convegno organizzato dall'associazione "Zancle" presieduta da Alberto Baldone e dal direttore dell'Agenzia nazionale giovani Giacomo D'Arrigo che ha evidenziato l'importanza di rendere concreta ed applicare nel territorio la normativa. Relatori il professor Piero David, ricercatore di economia applicata che ha dato un quadro dettagliato della situazione sia in Italia che in Sicilia, proponendo anche soluzioni ed il presidente di Banco Alimentare Onlus Sicilia, Pietro Maugeri che si è soffermato sulle iniziaitive che il Banco sta portando avanti attraverso una vera e propria rete con le associazioni e le realtà nei territori. In Italia sono oltre 1 milione e mezzo i destinatari grazie ad oltre 8 mila associazioni collegate al Banco alimentare. In Sicilia sono 777 mila gli assistiti. A concludere i lavori è stato l'Arcivescovo di Messina, Mons. Giovanni Accolla, lodando l'impegno e gli ideali posti a fondamento di questa legge e auspicando che ognuno per la sua parte possa davvero cambiare le cose. Citando Madre Teresa di Calcutta ha aggiunto: "Se anche c'è una sola persona che muore di fame nel mondo allora il nostro frigo è sempre troppo pieno. E' un'espressione forte, ma il senso è chiaro, il nostro impegno deve essere sempre costante".

La legge Gadda, partendo dalle norme preesistenti in materia e, ancora prima, dal diritto universalmente riconosciuto ad ogni essere umano, di avere diritto al cibo e all'alimentazione, si è proposta di intervenire in materia, regolamentando gli aspetti più complessi della lotta agli sprechi alimentari e farmaceutici, soprattutto riguardo la raccolta e ridistribuzione delle eccedenze alimentari, tramite le associazioni e organizzazioni impegnate in questo campo. Quindi oltre a snellire la procedura burocratica che le associazioni, come ad esempio Banco Alimentare Onlus, devono seguire per completare l'iter di acquisizione e ridistribuzione delle eccedenze, la legge prevede anche delle agevolazioni fiscali per tutte quelle imprese, grandi o piccole che siano, che decidono di donare le eccedenze alle associazioni solidali, come ad esempio riduzioni sulle tasse comunali dei rifiuti.

Ma la cosa ancora più importante di cui la legge si occupa riguarda l'informazione e l'educazione, quindi la prevenzione, nella lotta agli sprechi: diventa fondamentale per tutti, da chi dona a chi riceve il pacco alimentare, comprendere, ad esempio, la differenza tra scadenza di un prodotto e il termine minimo di conservazione (quest'ultimasi riferisce ad un termine entro cui preferibilmente è consigliato consumare il prodotto, ma non indica una effettiva scadenza oltre la quale il prodotto non è più commestibile). Inoltre la legge prevede e sollecita amministrazioni, scuole, organi di informazione nel portare avanti campagne di sensibilizzazione, soprattutto verso i più piccoli, e di educazione a delle buone prassi che possono aiutare sia a contrastare gli sprechi sia a recuperare le eccedenze. Un esempio può essere l'educarsi all'uso della cosiddetta "family bag", ovvero quel contenitore che ci consente di portare a casa quello che abbiamo ordinato in più al ristorante, servendoci anche da promemoria per la volta successiva, magari ricordandoci di ordinare di meno.

Quindi, educazione a tutta una serie di comportamenti che da un lato possano aiutare a migliorare i comportamenti nei singoli consumi domestici, dall'altro una sensibilizzazione verso il lavoro svolto da tutte quelle associazioni solidali che sono indispensabili per ridare dignità a tutte quelle persone che si trovano in condizioni di indigenza, soprattutto ai "nuovi" poveri come immigrati o come quei tanti uomini che, successivamente al divorzio o alla perdita del lavoro, non riescono ad arrivare a fine mese.

Uno lotta allo spreco che parte dalle nostre case, dove, secondo i dati esposti durante la conferenza da Piero David, in media ogni famiglia italiana spreca 454 euro l'anno di cibo, soprattutto prodotti vegetali e ortofrutticoli. Uno spreco, dunque, quello che avviene nelle nostre case, molto spesso inconsapevolmente, che occupa circa il 50% dello spreco totale dell'intera filiera dei prodotti agroalimentari, dalla produzione al consumo in casa.

Sono molte le iniziative promosse, anche dagli stessi imprenditori e aziende, che oggi, anche grazie all'utilizzo delle tecnologie e di alcune app per smartphone, possono aiutarci a contrastare questo fenomeno, tramite anche la condivisione del cibo, ed ad aiutare quelle associazione che, come ha spiegato Pietro Maugeri, presidente di banco Alimentare Onlus Sicilia, si occupano di recuperare, dalla grande distribuzione, direttamente dalla produzione o anche tramite le consuete collette alimentari, circa 10.000 tonnellate di cibo l'anno (dato riferito all'anno 2015), che poi viene ceduto a tutti quegli enti benefici (Caritas, mense dei poveri, Help center), accreditati con il massimo dei controlli, che si occupano di donarli direttamente ai bisognosi.

Una grande macchina, complessa ed articolata, quella del recupero e distribuzione delle eccedenze alimentari, prima che si trasformino in spreco (5 milioni le tonnellate di cibo sprecate in un anno in Italia), che ha bisogno dell'aiuto e della partecipazione di ciascuno di noi.

Marco Celi

2 commenti

  1. C’E’ CHI NEANCHE PUO’ AVERE QUESTO CHE VOI DISCUTETE TANTO PER DISCUTERE, MI RIFERISCO A TUTTI GLI ITALIANI CHE SONO INVALIDI DISOCCUPATI CON FAMIGLIA E VEDONO LE PORTE DELLA LORO NAZIONE, DOVREBBERO ESSERE DIFESI DALLA LORO PATRIA, CHIUSE AVENDO SOLO MISERABILE ELEMOSINA DI € 291.00 MENSILI ANCHE QUESTO E’ POVERTA’ PARLO A NOME DI MOLTI INVALIDI PADRI DI FAMIGLIA CHE SONO IN QUESTE CONDIZIONI. PARLATE DI POVERTA’ DI MANGIARE SOSTENTAMENTO O ALTRO? PENSATE CHE ZINGARI CLANDESTINI STRANIERI HANNO UN CONTRIBUTO PARI AD € 975.00 MENSILI. E VOI PARLATE DI ITALIANI? ANDATE A DIRLO AL RE ARTU’ NELLA SUA TAVOLA ROTONDA. CARITAS? MA SE SIETE VOTATI, NON SOLO ELEZIONI POLITICA DI UNA CERTA PARTE POLITICA PD E SIETE VOTATI NELLA DIFESA DI CLANDESTINI

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  2. C’E’ CHI NEANCHE PUO’ AVERE QUESTO CHE VOI DISCUTETE TANTO PER DISCUTERE, MI RIFERISCO A TUTTI GLI ITALIANI CHE SONO INVALIDI DISOCCUPATI CON FAMIGLIA E VEDONO LE PORTE DELLA LORO NAZIONE, DOVREBBERO ESSERE DIFESI DALLA LORO PATRIA, CHIUSE AVENDO SOLO MISERABILE ELEMOSINA DI € 291.00 MENSILI ANCHE QUESTO E’ POVERTA’ PARLO A NOME DI MOLTI INVALIDI PADRI DI FAMIGLIA CHE SONO IN QUESTE CONDIZIONI. PARLATE DI POVERTA’ DI MANGIARE SOSTENTAMENTO O ALTRO? PENSATE CHE ZINGARI CLANDESTINI STRANIERI HANNO UN CONTRIBUTO PARI AD € 975.00 MENSILI. E VOI PARLATE DI ITALIANI? ANDATE A DIRLO AL RE ARTU’ NELLA SUA TAVOLA ROTONDA. CARITAS? MA SE SIETE VOTATI, NON SOLO ELEZIONI POLITICA DI UNA CERTA PARTE POLITICA PD E SIETE VOTATI NELLA DIFESA DI CLANDESTINI

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