Le analisi dicono che l'acqua rispetta tutti i parametri ed è microbiologicamente pura. L'Amam sistema le fontane pubbliche e farà 12 'case dell'acqua'
MESSINA – Colore, torbidità, odore, sapore, temperatura, concentrazione di ione idrogeno, conducibilità elettrica, cloruri, alluminio, durezza totale, residuo fisso, nitrati, nitriti, ammoniaca, ferro, cloro residuo e batteri. Sono tutti i valori riportati dalla Chemitecno sud, società che ha analizzato l’acqua in arrivo a Messina dall’acquedotto Fiumefreddo, sia dalla galleria Torrerossa sia dal pozzo Bufardo, da dove viene attinta ad una profondità compresa tra i 40 e i 45 metri. Il Fiumefreddo è la fonte che rifornisce quasi l’80 % delle case messinesi. La parte restante arriva dall’acquedotto della Santissima (15 %) e da pozzi privati.
ECCO I VALORI DELL’ACQUA MESSINESE
Tutti i valori rispettano i limiti di riferimento, tanto che l’acqua è considerata microbiologicamente pura. Alcuni esempi? Torbidità 1 mg per litro su limite di riferimento 10, temperatura 9.85/9.90 gradi (un dato riguarda Torrerossa, l’altro Bufardo) su limite 25, concentrazione di ione idrogeno 7,16/7,18 ph su un limite compreso tra 6,5 e 8,5 ph, durezza totale 17,5/18,2 gradi francesi su limite 50, residuo fisso a 180 gradi 221/224 mg per litro su limite 1.500, nitrati 5/5.3 mg per litro su limite 50, nitriti 0,01 mg per litro su limite 0,1, cloro residuo 0 su limite 0,2. Poi i batteri: zero coliformi, enterococchi, escherichia coli e pseudomonas aeruginosa, conta batterica a 36 gradi 3/4 su 10, conta batterica a 22 gradi 5/7 su limite 100.
Basta paragonare questi dati con quelli dell’acqua confezionata in bottiglie per vedere che spesso sono migliori e più salutari. Si guadagna, quindi, in salute e, anche, in denaro. Perché l’acqua in bottiglia ha un prezzo a partire dai 10 centesimi al litro a salire mentre quella di rubinetto ha un costo inferiore a mezzo centesimo al litro. Oltre alla comodità di averla direttamente a casa e di non dover faticare per portarla.
L’ACQUA NEI SERBATOI
Perché, allora, c’è chi ancora diffida? “Anzitutto – precisa il presidente dell’Amam, Salvo Puccio – quei dati riguardano l’acqua corrente che arriva al contatore. Poi dipende dall’impianto idrico del singolo residente, considerando anche che l’acqua accumulata nei serbatoi perde le sue caratteristiche. Se non si beve l’acqua di rubinetto e la si usa solo per lavare, si fa una spesa inutile. A quel punto, paradossalmente, potrebbe anche non essere potabile. L’obiettivo è quello di portare l’acqua nelle case 24 ore su 24 e rendere inutili i serbatoi. In questo momento non possiamo dire di farlo, anche se in alcune parti della zona sud potrebbe anche essere possibile. Lì, infatti, eroghiamo fino a 20 ore al giorno, ma i serbatoi ‘prendono’ fino a 4 ore di erogazione giornaliera, quindi l’erogazione sarebbe già h 24. In zona nord, senza sedi di stoccaggio dei serbatoi, è tutto più complicato”.
LE FONTANE PUBBLICHE
Se l’impianto idrico di casa propria non è adeguato e non si riesce a sistemarlo, ci sono altre due soluzioni, una in corso d’opera, l’altra a breve scadenza. Quella in corso d’opera è la sistemazione delle tante piccole fontane pubbliche cittadine. Come si fa a sapere se da lì esce acqua buona oppure no? “Se esce acqua vuol dire che è potabile – prosegue Puccio -, ne abbiamo sistemate parecchie nell’ultimo periodo e dobbiamo lottare contro i vandali. Se non esce acqua è perché le analisi ci dicono che non è potabile”.
CASE DELL’ACQUA
A breve, invece, ci saranno anche dodici “case dell’acqua”, due per ogni quartiere. Il 30 agosto scadeva il termine per la manifestazione d’interesse. “Sono arrivate diverse domande – dice il presidente dell’Amam -, alcune ditte anche aggregate tra loro. E’ in corso la verifica dei requisiti e delle offerte migliorative in base alla posizione di installazione e al costo. Quello indicativo è di 5 centesimi al litro per l’acqua naturale e 7 centesimi al litro per l’acqua gassata, di qualità e costantemente controllata. Si potrà fare un abbonamento, con l’obiettivo di togliere il ‘vizio’ di acquistare l’acqua in bottiglia”.
ACQUA PUBBLICA
E a chi accusa l’azienda di operare per favorire i privati, Puccio risponde chiaro. “Le case dell’acqua sono un servizio da parte di un privato che fa un investimento, ma non è una speculazione, nessuno obbliga a usarle. C’è l’acqua di rubinetto e ci sono le fontane. L’acqua è pubblica e resterà pubblica”.
(Marco Ipsale)