Integrazione tra comunità diurna e notturna. Il nuovo servizio Lelat

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martedì 27 Maggio 2014 - 10:57

La possibilità di avere in una struttura unica due servizi permette agli operatori di scegliere anche il passaggio dall'uno all'altro modulo secondo le necessità terapeutiche degli assistiti. Non si compromette così né la continuità terapeutica tra operatori ed assistiti, né nei gruppi con indubbio vantaggio sui tempi del programma

Integrare, in un modulo unico, comunità diurna e notturna con l’obiettivo di offrire un servizio, che riduca i costi e consenta agli utenti di passare dall’uno all’altro secondo i bisogni e le esigenze terapeutiche valutate dallo staff. Questo l’obiettivo del nuovo progetto della Lelat, che sarà avviato a fine estate e che è stato presentato stamani a palazzo Zanca dalla presidente della Lega lotta Aids e tossicodipendenza, Annamaria Garufi, alla presenza del sindaco, Renato Accorinti.

In Sicilia la Lelat è la sola comunità semiresidenziale e l’unica che ha progettato una nuova struttura per tossicodipendenti ed alcool dipendenti. Il diurno infatti fornisce assistenza a coloro i quali hanno la possibilità di appoggiarsi ad una famiglia affidabile, il notturno aggiunge alla terapia un tetto a coloro i quali non hanno famiglia e presentano particolari difficoltà nella disintossicazione delle sostanze, offrendo opportunità anche a coloro che hanno da scontare pene detentive più pesanti. La possibilità di avere in una struttura unica due servizi permette agli operatori di scegliere anche il passaggio dall’uno all’altro modulo secondo le necessità terapeutiche degli assistiti. Non si compromette così né la continuità terapeutica tra operatori ed assistiti, né nei gruppi con indubbio vantaggio sui tempi del programma.

Questo modello innovativo unisce efficacia terapeutica, duttilità e rapidità nella personalizzazione del programma, facendo fronte immediato alle emergenze eventuali. Il progetto presuppone ovviamente una costante e stretta collaborazione con SerTo e Uepe per non spezzare terapeuticamente l’utenza.

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