La camera ardente allestita in un bene confiscato alla mafia. Domani alle 11.30 l'ultimo saluto.
La camera ardente di Rita Borsellino, che ha contribuito a scrivere la storia dell’antimafia, non a caso è stata allestita presso la Casa della memoria operante del Centro studi Paolo Borsellino, in via Bernini 52, un immobile confiscato alla mafia. E’ quanto concordato tra i familiari e il sindaco Orlando, che ha disposto anche la presenza del gonfalone di Palermo. La camera ardente resterà aperta fino alle 20 di stasera, domani, venerdì 17, i funerali saranno celebrati alle 11.30 nella chiesa Madonna della Provvidenza- Don Orione di via Ammiraglio Rizzo.
"Consapevoli che il lungo ed instancabile impegno di Rita Borsellino verso una società di giustizia è stato riferimento per tante persone, soprattutto giovani ragazzi – si legge in una nota del Centro studi – i figli Claudio, Cecilia e Marta rendono noto che per chi volesse lasciare un segno della propria vicinanza è possibile sostenere i progetti del Centro studi Paolo Borsellino, associazione che Rita ha fondato e della quale è stata presidente sino alla fine, affinché il suo impegno possa continuare ad essere operante. E’ possibile devolvere il contributo presso la camera ardente o tramite bonifico bancario all’iban IT57O0501804600000000152801, con la causale In memoria di Rita Borsellino".
E’ morta nel giorno di ferragosto, dopo una lunga malattia e tutto il mondo politico e la società civile hanno espresso cordoglio per la perdita di una delle personalità che più si è impegnata nella lotta alla mafia, proseguendo, sia pure in altro ruolo, quanto aveva fatto da magistrato il fratello Paolo.
Rita Borsellino, 73 anni, tre figli, farmacista, era da tempo malata e si è spenta all’ospedale Civico di Palermo ieri pomeriggio.
E’ stata europarlamentare dal 2009 al 2014, con il Pd, vice presidente di Libera dal ’95 e presidente onoraria dell’associazione dal 2005. Ha lasciato la carica di presidente onoraria quando, si è candidata alla Presidenza della Regione Siciliana nel 2006 dopo aver vinto le primarie del Pd con il 66,9% dei consensi. Fu però sconfitta da Cuffaro ma venne eletta all’Ars perché miglior candidato Presidente perdente e vi restò fino al 2008 quando l’Assemblea fu sciolta (e il governatore condannato in via definitiva). Nel 2009 divenne europarlamentare con 229.971 preferenze. Nel 2012 si candidò alle primarie del centro sinistra per la scelta del candidato sindaco ma fu sconfitta da Fabrizio Ferrandelli.
Assieme all'Arci Sicilia, e in seguito con la collaborazione di Libera, nel 1994, e poi negli anni a seguire, contribuisce all'ideazione e alla crescita dell'iniziativa “La Carovana Antimafie”, un'esperienza ormai di carattere internazionale che mira a “portare per tutte le strade” l'esperienza di un'antimafia propositiva che vuole incidere positivamente sulla realtà economica, sociale, amministrativa dei luoghi che attraversa stringendo intrecci solidali ed etici tra i cittadini, le istituzioni e le diverse realtà della società civile organizzata presenti sui territori. Dal 1998 fu presidentessa dell'Associazione "Piera Cutino – guarire dalla talassemia", associazione senza scopo di lucro che promuove la ricerca medica contro la talassemia, di cui successivamente divenne presidente onorario.
Dichiarazioni di cordoglio sono giunte dal mondo politico e dalla società civile.
"Ho appreso con grande tristezza la notizia della scomparsa di Rita Borsellino,alla quale mi legavano sentimenti di vera amicizia e di condivisione – dichiara in una nota il presidente della Repubblica Mattarella -. Con coraggio e determinazione, ha raccolto l’insegnamento del fratello Paolo, diventando testimone autorevole e autentica dell’antimafia e punto di riferimento per legalità e impegno per migliaia di giovani. Ai suoi familiari esprimo la mia vicinanza e la più grande solidarietà".
Alla vigilia dell’anniversario dell’uccisione del fratello Paolo, era stata presente, nonostante le precarie condizioni di salute, ed aveva lanciato l’ennesimo messaggio contro le mafie.
“Con Rita Borsellino scompare una figura simbolo di testimonianza antimafia e di impegno della società civile. Nonostante il dolore familiare e la sua lunga malattia, con coraggio e determinazione non hai mai smesso di lottare e sperare per la verità sulla strage di via D'Amelio. Giunga ai familiari il sincero cordoglio del governo regionale, interprete del sentimento di tutta la comunità siciliana".
Ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.