Domani alle 15 ,presso il Dipartimento Cultura e Servizi dell’Ordine degli Avvocati di Messina, il Rotaract Club Stretto di Messina promuove un incontro in onore di Nino D’Uva, apprezzato avvocato penalista, assassinato a 61 anni nel suo studio legale di Via San Giacomo
Il Rotaract Club Stretto di Messina, in collaborazione con l’Associazione culturale e forense “Avv. Nino D’Uva”, organizza per domani, giovedì 6 aprile, alle ore 15, presso il Dipartimento Cultura e Servizi dell’Ordine degli Avvocati di Messina, un incontro in onore di Nino D’Uva, apprezzato avvocato penalista, assassinato a 61 anni nel suo studio legale di Via San Giacomo a Messina il 6 maggio 1986, nel pieno svolgimento del primo maxiprocesso alla mafia messinese. L’omicidio restò un vero e proprio mistero fino al 1993, quando il pentito Umberto Santacaterina ruppe un silenzio durato sette anni, permettendo agli inquirenti di ricostruire l’intera vicenda e di legarla proprio al maxiprocesso: a uccidere D’Uva fu il 19enne Placido Calogero, esecutore per conto del boss Gaetano Costa, il quale giudicava “troppo blanda” la linea difensiva di D'Uva e degli avvocati difensori in generale durante il maxiprocesso. Proprio Calogero, dalle gabbie dell’aula bunker del carcere messinese di Gazzi, lanciò in aula, durante il processo dell’aprile 1986, una scarpa contro D'Uva: un chiaro segnale di “condanna a morte” che il killer, mimetizzato fra il pubblico che assisteva all’udienza, recepì come un ordine. Nella vicenda fu coinvolto anche Natale Iamonte, esponente della ‘ndrangheta che in passato aveva chiesto di essere difeso proprio da D’Uva, ricevendo però un rifiuto. L'omicidio D’Uva ebbe dunque, secondo molti, lo scopo di lanciare un messaggio intimidatorio a tutti gli avvocati che stavano partecipando al procedimento penale: l’intento era quello di far capire che dovevano impegnarsi di più e meglio, in una sorta di strategia della paura che avrebbe dovuto paralizzare l’intera aula. L’iter giudiziario si concluse solo nel 1999 con una condanna a 24 anni per Iamonte, a 23 anni e mezzo per Calogero e a 12 anni per Costa.
Attraverso l’omaggio all’avvocato Nino D’Uva, l’obiettivo è quello di consegnare alla cittadinanza messinese più giovane il ricordo di un professionista e di un cittadino “dalla schiena dritta” e dall’altissimo senso della giustizia, uno dei simboli della lotta alla criminalità organizzata che, purtroppo, spesso la città di Messina sembra dimenticare e sulla cui figura e opera è necessario far luce. Come ha sottolineato l’onorevole Rosy Bindi, Presidente della Commissione Nazionale Antimafia, intervenuta a Messina in occasione del trentesimo anniversario dall’uccisione di D’Uva, “Ricordare D'Uva è anche un monito alla società, perché collaborare con la mafia è molto semplice, spesso lo si può fare anche inconsapevolmente ed in modo del tutto superficiale.” La memoria serve quindi per non abbassare mai la guardia, perché è quando si dimentica che si diventa facili prede.
All’incontro, patrocinato dall’Ordine degli Avvocati di Messina e dall’Università degli Studi di Messina, interverrà Giuseppina D'Uva, figlia dell'avvocato D'Uva e Presidente della Sezione Lavoro del Tribunale di Messina. Verranno, poi, svolte alcune considerazioni sul rapporto fra accusa e difesa, attraverso l'analisi delle investigazioni difensive, previste dall'art. 391 bis codice di procedura penale; per l'occasione relazioneranno l’avvocato Corrado Rizzo (Docente di Procedura Penale dell'Università degli Studi di Messina), Federica Paiola (Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto) e l’avvocato Francesco Rizzo (Penalista del Foro di Messina). A moderare i lavori sarà Rocco Vaccarino, Presidente commissione Rotaract "I grandi del passato per i messinesi del futuro".
E’ previsto, inoltre, il riconoscimento di 0,25 CFU agli studenti dell’Università di Messina che prenderanno parte all’incontro, nonché di 2 crediti formativi agli iscritti all’Ordine degli Avvocati di Messina ai fini della formazione professionale continua.
Il convegno in questione si iscrive nella tradizione del progetto “I grandi del passato per i messinesi del futuro”, evento promosso a cadenza annuale dal Rotaract Club Stretto di Messina, quest’anno capeggiato dalla Presidente Roberta Federico. Si tratta di un’iniziativa atta ad illustrare alle nuove generazioni i messinesi che nel passato, più o meno recente, si sono distinti nei più svariati campi del sapere, divenendo fiore all’occhiello e motivo di orgoglio per la loro città di origine.
Prima della figura dell’avvocato Nino D’Uva, cui è dedicata la sesta edizione del suddetto progetto, negli anni precedenti il Club si è occupato di personalità come Ettore Castronovo, Uberto Bonino, Tommaso Cannizzaro, Salvatore Pugliatti e Angelo Falzea: messinesi noti e meno noti che nella loro vita si sono instancabilmente spesi per il progresso e lo sviluppo culturale e sociale della loro città.
Proprio la riscoperta dei messinesi illustri e della loro eredità, culturale e morale, contribuisce a rafforzare le radici della comunità locale, evitando quell’imbarbarimento culturale che deriva da una scarsa o addirittura inesistente conoscenza del proprio passato: solo attraverso la condivisione di una memoria storica e culturale collettiva si può costruire un futuro migliore al cospetto di un presente poco incoraggiante.