Le cinque persone arrestate dai carabinieri, dopo la scoperta della "casa chiusa" di via Santa Marta, saranno ascoltati dal Gip De Marco
Interrogatori di garanzia a partire da mercoledì per le 5 persone ai domiciliari da giovedì scorso dopo il blitz "Taide". I messinesi Giuseppe Selvaggio e Giacoma Mondello, il mamertino Mario Nicolò, andranno al faccia a faccia col Gip Giovanni De Marco accompagnati dai difensori, e decideranno se rispondere alle accuse contestate o tacere, avvalendosi della facoltà di non rispondere.
Al vaglio anche le posizioni del bulgaro Bonkov Minchov Rosen, residente a Falerna, e il cosentino Filippo Spagnuolo, rispettivamente 24 e 28 anni. Sono tutti accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Resta irreperibile la donna che secondo i Carabinieri sarebbe a capo di tutto il giro, grazie anche ai contatti con narcotrafficanti che si muovono tra il sud Italia e la Colombia.
Selvaggio, ad esempio, che è una vecchia conoscenza delle forze dell'Ordine, dovra' spiegare perche', malgrado fosse ai domiciliari per i suoi precedenti, riscuotesse regolarmente da un gruppo di ragazze colombiane l'affitto di un appartamento di via Santa Marta. Si tratta della casa di piacere sequestrata dai Carabinieri. Ma il giro delle case d'appuntamento sarebbe più ampio e gli indagati dell'inchiesta Taide erano attivi anche nel milazzese, a Giammoro, e in Calabria.