Secondo la ricostruzioni dei fatti accaduti domenica scorsa denunciata dal Commissario dell'Atm Domenico Manna e dal Direttore facente funzioni Ferdinando Garufi sarebbe stato l'ex direttore Claudio Conte ad introdursi nell'ufficio. Non si ancora se e quali documenti siano stati trafugati.
Non poteva rimanere senza seguito la successione di eventi che ha fatto riaccendere prepotentemente i riflettori sull'Atm. Lunedì mattina la scoperta di una porta forzata e dell'armadietto scassinato in quello che per anni è stato l'ufficio dell'ex Direttore generale Claudio Conte, l'immediato collegamento con quanto accaduto negli ultimi mesi, in primis il mancato rinnovo del contratto per Conte, poi l'arrivo di un ispettore inviato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze per fare luce sulla situazione economico-finanziaria dell'azienda. Eipisodi che potrebbero anche non avere alcun nesso tra loro, ma che inevitabilmente non potevano passare inosservati.
Lunedì mattina era stato richiesto anche l'intervento dei Carabinieri, sul momento era stata presentata una denuncia contro ignoti. Il Commissario dell’Atm Domenico Manna, due giorni dopo, aveva anche informato la II commissione consiliare sui fatti avvenuti, raccontando di “ingressi non autorizzati da parte di personale che non fa parte dell'azienda”. Una dichiarazione che aveva fatto chiaramente intuire che ci sarebbe stato un seguito. Seguito che non si è fatto attendere. Questi giorni sono serviti per mettere a posto alcuni tasselli e ricostruire la vicenda, tutto è stato dettagliatamente messo nero su bianco e raccolto nell'esposto che è stato presentato ieri mattina in Procura. A firmarlo il Commissario Manna e il Direttore facente funzioni Ferdinando Garufi che denunciano ciò che sarebbe accaduto durante l'intera giornata di domenica, segnalando come assolutamente certa la ripetuta presenza dell'ex direttore Conte proprio negli uffici di via La Farina. A supporto della denuncia anche le diverse testimonianze di alcuni dipendenti che hanno confermato gli accessi di Conte nella giornata di domenica 6, particolare non da poco considerato che era già un ex dipendente in quanto il contratto era scaduto il 5 ottobre.
Manna e Garufi, infatti, nel documento premettono proprio che, con la delibera del 4 luglio scorso, il dirigente veniva posto in ferie d'ufficio fino alla naturale scadenza del contratto prevista per il 5 ottobre e che fino ad allora avrebbe potuto provvedere allo sgombero dell'ufficio, ma solo alla presenza di Garufi che intanto era stato investito delle funzioni di Direttore generale. Dunque il 6 ottobre la presenza di Conte non era più autorizzata.
Dalla ricostruzione riportata nelle sei pagine di esposto emerge che Conte sarebbe rimasto nel suo ex ufficio sia di mattina, per ben cinque ore, che poi nel tardo pomeriggio, per altre tre ore. Sarebbe stato lui stesso a confermare la sua presenza nei locali durante una telefonata con il Commissario Manna nel frattempo informato di quanto stesse accadendo. I testimoni dichiarano anche di averlo poi visto andare via portando con se “quattro pesanti borsoni pieni di materiale cartaceo”.
Manna e Garufi motivano la denuncia presentata anche con le preoccupazioni che la vicenda esposta ha suscitato, visto che “allo stato non si ha cognizione della natura e dell'importanza dei documenti che sono stati trafugati dagli uffici dell'azienda e considerato il possibile collegamento dei fatti accaduti alla fine della scorsa settimana con l'attività ispettiva recentemente disposta dal Ministero dell'Economia e tutt'ora in corso”.
L'avvocato che seguirà il procedimento e tutti gli eventuali sviluppi è Vittorio Di Pietro e l'azienda si dichiara già pronta a costituirsi parte civile nel caso in cui dovesse avviarsi un procedimento penale.
Adesso toccherà alla Magistratura appurare i fatti e ricostruire quanto accaduto la scorsa domenica, accertando le eventuali responsabilità. Di certo resta il fatto che le vicende degli ultimi mesi danno l'impressione che ci sia la volontà, oggi più che mai, di ristabilire chiarezza all'interno dell'azienda di via La Farina.
Francesca Stornante
Spero che non ci si accontenti di una sommaria verità ma che si affondino le ricerche per trovare tutti i responsabili del disastro ATM.
Ancora c’è ne sono e sono dentro l’azienda
Sono stato più di un anno all’Atm ed ho avuto la possibilità di esaminare la contabilità dell’azienda, rivoltandola come un calzino. Ho fatto innumerevoli relazioni dove ho sostenuto e dimostrato che, almeno dal 2003, i bilanci economici di previsione approvati dai consigli di amministrazione che nel tempo si sono succeduti, ed avallati dagli organi comunali, erano non veritieri (falsi) e che i bilanci di esercizio, a partire da quello al 31/12/2003, non erano regolari in quanto compilati in violazione delle norme legislative di riferimento. Mi chiedo queste relazioni dove sono andate a finire dato che nessuno ne parla. L’ing. Claudio Conte ? :”una vittima del sistema” in quanto, come dallo stesso detto e sostenuto e secondo il mio parere, costretto a seguire, giuste o sbagliate, le imposizione dei politici di turno, dimoranti, soprattutto, nelle stanze riservate agli amministratori del nostro Comune, e che lo stesso direttore generale intendeva definire “ente proprietario dell’azienda. Chissà se al dirigente del Ministero all’economia saranno portate a conoscenza le relazioni da me sottoscritte e presentati oltre che al direttore generale, agli amministrazioni dell’azienda e del Comune e che hanno formato oggetto di apposito esame da parte della prima commissione consiliare. In questi ultimi anni dell’Atm si è discusso di tutto, ma nessuno si è soffermato sulla corretta tenuta della contabilità e di eventuali entrate (liquide) non contabilizzate dal tesoriere dell’azienda “Banca Nazionale del Lavoro”. Insomma, sebbene tutto quello che ho relazionato avrebbe dovuto formare oggetto di approfondimento da parte delle istituzione ed in particolare da parte degli amministratori del Comune, invece nulla è accaduto. Ai nostri politici ed anche altre istituzioni cittadine parlare di “contabilità pubblica” non piace, potrebbe supporsi, per riconosciuta incompetenza o per la necessità di tutelare reciproci interessi. Ma l’Atm non è la sola, anche il Comune di Messina, Messina ambiente, l’ATO3 sono stati oggetto di critiche, ma, come previsto, tutto è rimasto inascoltato. Come già detto, ho frequentato, per motivi di lavoro, l’Atm per oltre dodici mesi e da parte dell’ing. Claudio Conte ho sempre sentito dire che il Suo operato era sempre conforme alle disposizioni impartite dagli organi di governo dell’ente proprietario (Comune di Messina), e dai consulenti, esperti in contabilità (privata) nominati dall’azienda su indicazioni del Sindaco, che nel tempo si sono succeduti, Forse adesso sta per alzarsi il sipario che ci mostrerà il vero volto dell’Atm dato che il coinvolgimento del suo ex direttore generale ci consentirà di penetrare nell’archivio storico dell’azienda che custodisce le segrete attività politiche che hanno condotto, in questo ultimo decennio, l’azienda allo sfascio, oltre che finanziario, morale
Comeee?? Nel caso si dovesse iniziare un procedimento penale?
Quindi se violi una proprietà per rubare una gallina e sfamarti vai dentro per direttissima… Invece questo ########### già estraneo all’azienda ed indagato, entra fa i suoi comodi, #### materiale probatorio e si parla di se e di forse?
Ma la magistratura non dovrebbe essere super partes ed uguale per tutti? Che schifo di vita mi è toccato vivere…
Il signor Conte non è stato costretto proprio a niente!
Fosse stato una persona xxxxxxx,invece di tacere e xxxxxxxxxx aveva il dovere di denunciare i fatti, ma siccome lo stipendio vince qualsiasi etica morale, eccolo diventare vittima del sistema…ma mi faccia il piacere!
Ci sono molti altri soggetti che nel tempo hanno permesso tramite i politici di turno di giocare a chi affossava di più l’ATM. Prendere uno per prendere tutti.
L’+++++++++dell’ing. Conte è stata molto ben retribuita.
Alla fine della storia se la Procura della Repubblica vorrà fare le cose per bene l’unico a pagare sarà l’ing. Conte.
Ben gli sta.
NO! Non ci sto!!!Nessun capo espiatorio!!!
Prendere TUTTI per dare l’esempio che NESSUNO e al di fuori della legge.
Chi ha affossato l’ATM e non solo dal punto di vista contabile o amministrativo (ma anche nel suo omertoso silenzio)DEVE pagare!!!
SCONTI A NESSUNO!!!
è chiaro che è in corso una battaglia tutta personale tra manna e conte. l’atm non c’entra nulla. manna ha sostenuto che conte era persona non gradita perchè avrebbe potuto alterare i processi di riorganizzazione aziendale. ma a cosa si riferiva manna? sa cos’è una riorganizzazione aziendale? temo proprio di no…. riorganizzare significa rivedere i processi di lavoro ed invece lui parla di riorganizzazione intendendo per tale la sostituzione di uomini nelle posizioni di comando e non. l’atm è ancora una volta nelle mani sbagliate!!!