Per il campione messinese un ultimo grande giro senza picchi in supporto del capitano Lopez
In Spagna lo squalo dello Stretto non ha morso. Nella corsa che nel 2010 lo vide trionfare, e per ben due volte lo vide piazzarsi secondo nel 2013 e 2017, Vincenzo Nibali “semplice” corridore dell’Astana, e non stavolta nei panni di capitano, ha completato le 21 frazioni della corsa quasi restando in ombra.
In parte era quello che ci si attendeva da lui, perché i gradi di capitano – come in teoria sarebbe dovuto essere pure allo scorso Giro d’Italia – erano sulle spalle Miguel Angel Lopez. Il colombiano ha fatto la classifica generale piazzandosi quarto ai piedi del podio e Vincenzo Nibali ha scortato e accompagnato il giovane capitano come meglio poteva, chiudendo 45° ad oltre due ore dal vincitore.
Una Vuelta quasi da spettatore
Unici due giorni di “libertà” il messinese li ha avuti nelle ultime due frazioni di montagna nella terza settimana. Forse per provare a strappare un successo di tappa per la squadra, che alla fine è rimasta a secco, o chissà forse per essere un punto di appoggio in avanti se fosse arrivato l’attacco di Lopez dal gruppo. Le uniche volte in cui il nome di Vincenzo Nibali è stato iscritto in questa Vuelta è stato quando si è piazzato sui Gran Premi della Montagna nelle fughe degli ultimi giorni.
Ma a Madrid, sede dell’ultima tappa della Vuelta, gli organizzatori hanno dedicato un momento per celebrare le carriere, giunte ormai alla conclusione, di Alejandro Valverde e del messinese a cui tutto il gruppo si è unito. In primis il vincitore dell’edizione 2022, il giovanissimo belga, Remco Evenepoel e con lui anche gli altri titolari della maglie a punti, Pedersen, e della montagna, Carapaz.
L’ultima apparizione al Giro di Lombardia
Per Vincenzo Nibali la sua storia con le corse a tappe è terminata domenica 11 settembre, ma altrettanto non si può dire del suo rapporto professionistico con le corse in bicicletta. Da calendario, infatti, l’Astana ha preannunciato che lo squalo dello Stretto sarà al via del Giro di Lombardia, chiamato ormai più semplicemente Il Lombardia.
La classica delle foglie morte, una delle cinque classiche Monumento del ciclismo, la seconda che si corre in Italia. È l’unica delle cinque che si svolge al termine della stagione, quest’anno l’8 ottobre, dopo i tre grandi giri. In questa manifestazione, che si corre sempre dopo la Vuelta, Nibali ha vinto due volte: nel 2015 e nel 2017. Il peloritano per tanti anni ha chiuso la stagione con questa corsa e sarò lì che probabilmente chiuderà la sua carriera da professionista.
Per arrivare a questo appuntamento in mezzo alcune corse minori, che forse saranno sfruttate per prepararsi al meglio; ma anche il Mondiale su strada di Wollongong in Australia il 25 settembre. Il legame tra Vincenzo Nibali e la maglia azzurra è risaputo, e anche quanto lo squalo abbia sofferto per non aver mai vinto qualcosa con la Nazionale, se non nelle categorie giovanili. L’idea di vederlo un’ultima volta correre con l’Italia è però remota, poiché il ct Daniele Bennati non l’ha inserito tra i pre-convocati.