Si intitola Ultimo Giro il nuovo brano di Yaba Scar. Il giovane artista ha calcato vari palchi della sua città e non solo aprendo i concerti ad artisti come: Rocco Hunt, Boom da Bash, Mostro, Babaman, Boro Boro, Beba, Shade e Dark Polo Gang. Ha inoltre partecipato alle scorse edizioni del LovMe Fest e Olymparty oltre a vari eventi regionali e provinciali.
Storia di un amore segreto
“Ultimo Giro parla di una storia d’amore vissuta in segreto, nella quale lui continua a provarci nonostante lei si trovi già in una relazione sentimentale” racconta Yaba Scar. “Nel ritornello si riassume lo storytelling dove nonostante tutto, i due riescono a viversi per una notte anche se per l’ultima volta, appunto per un ultimo giro”.
“Il brano nasce una sera al Drip Studio, studio che condivido con il mio team” continua Yaba Scar parlando di Ultimo Giro. “Il mio produttore, Christian Nizzari, mi ha fatto sentire una bozza alla quale aveva lavorato nei giorni precedenti; mi ha tanto colpito che che mi sono messo subito a scrivere. Volevo creare un testo che parlasse principalmente d’amore creando così una similitudine tra le “curve” di una donna e quelle di una pista. Il giorno dopo ero già al microfono a registrare e ho passato subito il lavoro a Lele Ragazzi, il mix engineer che in pochissimo tempo ha realizzato il prodotto finale”.
Progetti modificati
Come si può intuire, il calendario di eventi a cui Yaba Scar avrebbe dovuto partecipare a breve è stato modificato a causa dell’emergenza dovuta al coronavirus. “Dopo l’uscita di Ultimo Giro sto lavorando insieme alla mia manager, Laura Saccà, per la programmazione delle prossime uscite. Stavamo programmando anche il fronte live, come ogni estate, ma purtroppo data la situazione che si è venuta a creare non possiamo che far slittare gli eventi all’estate del 2021”.
“Sicuramente sentirsi privati della propria “libertà” è una cosa che infastidisce parecchio ma bisogna capire che rimanere a casa, attualmente è l’unico modo per contrastare il contagio. Io fortunatamente sono riuscito a portare l’attrezzatura del mio studio in casa, quindi passo le giornate come le passavo prima, senza i ragazzi del team ma continuando a lavorare”.