Nervi tesi e riunione fiume, Termini: "Non mi dimetto, la giunta farà quel che vorrà"

Nervi tesi e riunione fiume, Termini: “Non mi dimetto, la giunta farà quel che vorrà”

Francesca Stornante

Nervi tesi e riunione fiume, Termini: “Non mi dimetto, la giunta farà quel che vorrà”

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mercoledì 18 Maggio 2016 - 16:52

La riunione è iniziata nella tarda mattinata, Termini è uscito intorno alle 15, poi nel pomeriggio ancora lungo faccia a faccia. La vicenda giudiziaria che vede coinvolto il presidente dell'Amam ha creato pesanti nervosismi all'interno della giunta Accorinti. Termini però non ha intenzione di fare passi indietro e si è presentato con carte e documenti per spiegare la vicenda.

«Rispetto il pensiero del Pubblico Ministero, ho fiducia nella giustizia e sono assolutamente sereno delle azioni che ho compiuto. Dimissioni? Perché dovrei. Ho svolto il mio lavoro e voglio continuare a farlo, l’amministrazione farà quel che vorrà». Poche parole ma chiarissime quelle di Leonardo Termini dopo diverse ore faccia a faccia con l’esecutivo di Palazzo Zanca. L’incontro è iniziato in tarda mattinata e solo alle 15 Termini ha messo piede fuori dalla stanza del sindaco. Un confronto lungo e serrato, con l’intera giunta al completo. C’era Accorinti e c’erano tutti gli assessori. Clima tesissimo e un braccio di ferro per quello che rischia di diventare l’ennesimo caso politico all’interno della compagine accorintiana.

Termini si è presentato con carte e documenti per chiarire i contorni della vicenda giudiziaria che lo vede accusato di truffa in concorso. I fatti risalgono a diversi anni fa, tra il 2006 e il 2011, ovviamente però questo non poteva non creare fortissimi imbarazzi e malumori all’interno di una giunta che si è sempre professata come portatrice assoluta di legalità e che ha fatto dell’onestà il suo più alto vessillo.

Termini si è dichiarato sereno, ma al momento la situazione è tutt’altro che tranquilla, anche perché a breve dovranno arrivare delle decisioni. Gli assessori e il sindaco sono rimasti riuniti per l’intero pomeriggio, unica pausa per il funerale del piccolo Rosario Costa.

«A cosa servono i tribunali se di fronte ad una vicenda di questo tipo dovrei dimettermi, quale sarebbe il motivo per cui dovrei farlo. Non farò nessun passo indietro» ha dichiarato Termini, convinto di restare in sella al suo posto di presidente dell’Amam anche di fronte ad una eventuale richiesta di dimissioni da parte del sindaco. Un’ipotesi di cui ovviamente si è discusso, senza però ancora arrivare ad una decisione definitiva.

Adesso gli scenari potrebbero essere diversi. Se Termini non si dimetterà, come sembra essere intenzionato a fare, il sindaco potrebbe revocare la sua nomina ma senza la “giusta causa” che ne motiva la scelta c’è il rischio di un nuovo bel contenzioso per il Comune. Ci sarebbe anche una seconda possibilità: se si dimettessero gli altri due membri del Cda automaticamente decadrebbe tutto il consiglio di amministrazione, compreso il presidente. Il sindaco potrebbe chiedere agli altri due membri di fare questo passo. Ma al momento tutto resta nel campo delle ipotesi. Almeno fino a quando assessori e primo cittadino non usciranno dalle stanze di Palazzo Zanca con le idee chiare.

Francesca Stornante

14 commenti

  1. Ovviamente non vuole lasciare i bei soldini che prende come presidente e si è certi che anche se cercano di schiodarlo non si otterrà nulla se no un altro contenzioso di centinaia di migliaia di euro. Riguardo il lavoro svolto in occasione della rottura della condotta, lui si pavoneggia, ma se non ci fosse stato La Rosa, oggi sarebbe a casa dolorante per i calci ricevuti.Chiaramente era il figliol prodigo del tibetano che lo ha voluto a quel posto, solo che adesso il figlio si ribella e porterà il padre in tribunale, questo è certo. Prima lo hanno fatto entrare dalla finestra come esperto gratuito, per poi farlo entrare dalla porta più importante anche perchè si era deciso di mettere tutto nelle sue mani.Il figliol oggi scalcia e non va via

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  2. Ovviamente non vuole lasciare i bei soldini che prende come presidente e si è certi che anche se cercano di schiodarlo non si otterrà nulla se no un altro contenzioso di centinaia di migliaia di euro. Riguardo il lavoro svolto in occasione della rottura della condotta, lui si pavoneggia, ma se non ci fosse stato La Rosa, oggi sarebbe a casa dolorante per i calci ricevuti.Chiaramente era il figliol prodigo del tibetano che lo ha voluto a quel posto, solo che adesso il figlio si ribella e porterà il padre in tribunale, questo è certo. Prima lo hanno fatto entrare dalla finestra come esperto gratuito, per poi farlo entrare dalla porta più importante anche perchè si era deciso di mettere tutto nelle sue mani.Il figliol oggi scalcia e non va via

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  3. Caro tibetano, così impari a mettere al posto sbagliato la persona sbagliata. Ora ti si rivolterà contro e per te saranno @@@@@ amari.

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  5. Le nomine nelle Partecipate sono esclusivamente fiduciarie,nessuno è stato messo nei CdA per specifiche caratteristiche manageriali o per essere un fuoriclasse del settore.Buongusto,decenza,coerenza,serietà e senso delle Istituzioni vorrebbero che una volta venuta meno la fiducia del Sindaco,che è colui che effettua la nomina,si dovrebbe rassegnare immediatamente l’incarico.Nessuno dice che sia colpevole è solo una questione di opportunità per una Giunta che della legalità ha fatto una bandiera.Termini era a conoscenza di questo e dovrebbe dimettersi alla legittima richiesta di Accorinti.Eventuali resistenze denoterebbero l’ennesimo errore nella scelta dei vertici delle Partecipate e qualcuno dovrebbe trarre le dovute conseguenze.

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  6. Le nomine nelle Partecipate sono esclusivamente fiduciarie,nessuno è stato messo nei CdA per specifiche caratteristiche manageriali o per essere un fuoriclasse del settore.Buongusto,decenza,coerenza,serietà e senso delle Istituzioni vorrebbero che una volta venuta meno la fiducia del Sindaco,che è colui che effettua la nomina,si dovrebbe rassegnare immediatamente l’incarico.Nessuno dice che sia colpevole è solo una questione di opportunità per una Giunta che della legalità ha fatto una bandiera.Termini era a conoscenza di questo e dovrebbe dimettersi alla legittima richiesta di Accorinti.Eventuali resistenze denoterebbero l’ennesimo errore nella scelta dei vertici delle Partecipate e qualcuno dovrebbe trarre le dovute conseguenze.

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  7. Vergognoso. Dimissioni immediatamente

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  8. Vergognoso. Dimissioni immediatamente

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  9. Che cosa triste. Termini dimettiti subito per il bene di Renato.

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  10. Che cosa triste. Termini dimettiti subito per il bene di Renato.

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  11. scommettiamo? tutto studiato a tavolino: il Tibetano,trasparente,gli intima di dimettersi, Issu ,d’accordo, NON si dimette e tutto finisce a tarallucci e vino.

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  12. scommettiamo? tutto studiato a tavolino: il Tibetano,trasparente,gli intima di dimettersi, Issu ,d’accordo, NON si dimette e tutto finisce a tarallucci e vino.

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  13. Onestà non significa competenza e conoscenza dei mezzi. Eller Vannicher è solo l’ultimo degli scogli che hanno provocato danni irreparabili alla giunta del tibetano. Sarebbe finalmente ora che togliesse il disturbo… e con lui l’intero consiglio comunale ormai delegittimato

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  14. Onestà non significa competenza e conoscenza dei mezzi. Eller Vannicher è solo l’ultimo degli scogli che hanno provocato danni irreparabili alla giunta del tibetano. Sarebbe finalmente ora che togliesse il disturbo… e con lui l’intero consiglio comunale ormai delegittimato

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