Decine gli spettacoli realizzati con la compagna Donatella Venuti
Giorno 1 marzo, dopo una dolorosa ed estenuante malattia, si è spento all’età di 69 anni Franco Lombardo, architetto, progettista, designer, autore di sculture, disegni e quadri, insomma artista poliedrico e iperattivo. Ha progettato e realizzato numerosi palazzi in cooperative edilizie e complessi residenziali (Parco Rosa, Cooperativa Calliandra, Città del Ragazzo, Campanile di Gravitelli per fare qualche piccolo esempio) collaborando con lo studio Caruso e poi Stagnini da cui ha preso le distanze, creandosi le basi per una sua attività autonoma, riconoscibile per il marchio assolutamente personale. Ha disegnato e progettato studi professionali in giro per l’Italia e, nell’architettura di interni, il suo stile ispirato ad un razionalismo contemporaneo, era ravvivato dai colori della cultura mediterranea e siciliana, una perfetta sintesi fra tradizione e modernismo.
La sua visione estetica non è stata mai scontata e malgrado la fascinazione dei grandi architetti del ‘900, Franco ha inventato un suo valore aggiunto in quell’originalità che riusciva sempre ad incantare il pubblico ed i clienti. Con la stessa passione che lo ha portato all’architettura, ha realizzato dipinti acquarelli e sculture su pietra e gesso, simboli e Totem di rimembranza atavica che nell’essenzialità del segno sapevano coniugare antico e moderno.
Franco Lombardo, spirito libero e anarchico, razionale ed esoterico, preciso e fantasioso, non è mai voluto stare sotto i riflettori, come forse talvolta meritava, per un’attività artistica che era importante sì, ma anche necessaria come quella stessa vita che si sceglie di condurre e a cui non si può rinunziare. E con la stessa passione e generosità ha realizzato le numerose scenografie per gli spettacoli teatrali, prodotti dal Teatro di Morman di cui è stato presidente per 24 anni, in totale simbiosi e collaborazione con Donatella Venuti, la sua compagna di vita e d’arte. Insieme hanno creato spettacoli con la sua realizzazione scenografica come il Pellicano, Il malato immaginario, I parenti terribili, Ritratti (per cui ha realizzato una testa in pietra raffigurante Agamennone), Le Epoche, Lamicaducori, Notti bianche, Il ritorno di Leo, Requiem for my mother e Caterina per citarne alcuni.
Non si è mai risparmiato, Franco Lombardo nel suo lavoro di architetto, direttore dei lavori, a contatto con le situazioni più difficili, con i materiali più nocivi; e agli attori ha regalato la sua passione, la sua intelligenza, stando in sordina senza mai cercare la luce della ribalta ma sempre con grande discrezione ed umiltà per amore dell’arte e delle persone che intorno a lui erano desiderose dei suoi consigli, che lo riconoscevano come un Mentore, come qualcuno in grado di capirle e ispirarle a dare il meglio di se nel processo creativo, per esempio nella realizzazione del personaggio. La sua presenza nel teatro è stata importante, plasmando un piccolo tratto di storia culturale ed artistica in una città spesso martoriata da problemi politici e gestionali che non riesce ancora a risollevarsi da una crisi economica e di valori, da un disagio morale che non fa respirare l’anima creativa dei suoi cittadini.