Si sono tenuti stamattina i funerali del giovane secondo ufficiale, morto nella sentina della nave Sansovino insieme ad altri due uomini
Si sono tenuti stamattina, nella cattedrale di Lipari, i funerali di Gaetano D’Ambra, il 29enne secondo ufficiale morto tragicamente sulla Sansovino nell’incidente di martedì 29 novembre. Tutta l’isola si è stretta intorno alla famiglia del giovane, in particolare alla moglie, sposata poco più di due anni fa. Tanta la commozione per una vita strappata improvvisamente; e tanti gli interrogativi ancora senza risposta.
D’Ambra si era diplomato al nautico “Caio Duilio” di Messina, e aveva poi trovato lavoro sui mezzi della Siremar, dove ricopriva il ruolo di secondo ufficiale. Poi la tragedia, i fumi tossici (probabilmente acido solfidrico), la morte che ha investito lui, il primo ufficiale Christian Micalizzi e l’operaio Santo Parisi.
“Gaetano non doveva essere lì, non era suo compito” – aveva dichiarato il suocero di D’Ambra, Antonino Natoli – “era trattato come fosse un operaio, voleva lasciarlo quel maledetto lavoro. Chi gli ha dato l’ordine di scendere sotto coperta?” In attesa che la magistratura chiarisca la vicenda, resta il cordoglio di amici e conoscenti, increduli per un incidente che, probabilmente, poteva essere evitato. “Comandante, sono sicuro che non smetterai mai di navigare dentro i cuori delle persone che ti hanno conosciuto” – le parole di un’amica.