In programma presidi permanenti a Casa Serena e al Comune. Pronta anche una richiesta immediata di incontro con il commissario Croce
«Sono inaccettabili e insopportabili le decisioni assunte dal Commissario Croce in tema di servizi sociali. Con un colpo di penna il Commissario chiude Casa Serena scaricando così la crisi del Comune di Messina sui ceti deboli: gli anziani e i lavoratori che da anni operano nella struttura. Un modo sbagliato di affrontare i problemi della città». Le Federazioni del Pubblico Impiego Fp CGIL, CISL Fp, UIL Fpl e quelle dei Pensionati Spi CGIL, Fnp CISL e UilPensionati reagiscono in maniera dura di fronte all’annunciato provvedimento di chiusura della struttura d’accoglienza per anziani.
“Mentre al sindacato – continua il comunicato – si chiede collaborazione e dialogo sui problemi che attengono alla mancanza di risorse e sui tagli da effettuare, senza proferir parola e con un altro spot giornalistico, il Commissario annuncia la chiusura di Casa Serena e il trasferimento degli anziani in altre case di riposo”. Ma quale case di riposo? Forse quelle private? Ma quale misure sono state intraprese in questi mesi per un allarme giá dato prima ancora dell'insediamento del commissario? Dove sono finite le risorse programmate per gli interventi necessari? Perchè non sono stati avviati i lavori di adeguamento giá affidati nel mese di maggio?». Tutte domande che i sindacati girano al Commissario.
Secondo le organizzazioni sindacali, «questo modo di fare non può essere accettato. Qui non parliamo di cose, parliamo di esseri umani, di persone fragili, di persone deboli, di anziani, di affetti familiari, di non autosufficienti, di lavoratori che perdono il posto di lavoro. Registriamo solo che c'é una strategia distruttiva che non si capisce dove porta. A questo punto – continuano – ci chiediamo qual è la mission di Croce? Se raddrizzare il “cane dalle gambe storte” significa fare macelleria sociale ha sbagliato strada. E’ una dichiarazione di guerra alla quale il Sindacato risponderà, insieme ai lavoratori, gli anziani e i disabili. Il Commissario dice di voler salvare la città dal dissesto ma di fatto agisce e adotta misure peggiorative rispetto alla stessa dichiarazione di dissesto».
Una situazione alla quale i sindacati non vogliono stare. «Non possiamo accettare passivamente – dicono – che si chiuda la storica Casa Serena, come non sono tollerabili le inadempienze e le inefficienza della politica e degli amministratori. Era ed é un argomento che va affrontato in maniera seria e costruttiva, trovando le giuste soluzioni tampone che salvino Casa Serena, i 100 anziani ricoverati e i 100 posti di lavoro».
I sindacati invitano, quindi, le famiglie degli anziani, la cittadinanza, i lavoratori, le associazioni a sostenere questa battaglia da vincere insieme. “Non possiamo cancellare un altro simbolo della città, un altro pezzo di storia”. Programmato per lunedì presidi permanenti a Casa Serena, al Comune di Messina e una richiesta immediata di incontro.
non pensavo di poter condividere un commento, specie se proveniente da “Asso (di bastoni) 36) su problematiche inerenti i servizi sociali. Sarò breve e conciso nelle argomentazioni che affronto. Al 31 dicembre 2007 l’allora commissario regionale dr. Gaspare Sinatra, ci mandò a casa sostituendo il consiglio di amministrazione dell’istituzione per il servizi sociali, all’epoca presieduto dal dr. Elio sauta con una commissione commissariale (termine di nuova coniugazione) presieduta dall’avv. salvatore Vernaci, ed Il dr. Gaetano Saja, allora responsabile del ervizio economico finanziario dell’istituzione che è stato sostituito col dr, Antonio Torrisi, ragioniere generale del Comune di Messina. Dal verbale di consegne al 31/12/2007 è stato evidenziato che tutte le fatture, dico tutte come non sarà difficile dimostrare, presentate dalle cooperative sociali riferite alle prestazioni contrattualmente effettuate durante il mese di dicembre 2007 erano state già pagate. Come primo atto la commissione commissariale ed il ragioniere generale del Comune di Messina dr. Antonio Torrisi è stato quello dell’approvazione del Bilancio economico di previsione 2008, redatto falsamente in quanto prevedeva un trasferimento del Comune a copertura dei costi sociali pari a e 15.569.000,00 e non di € 12.800.000,00, come comunicato dallo stesso Sinatra con nota del 14/12/2007 assunta in entrata dall’Istituzione per i servizi sociali in data 24/12/2007 protocollo n. 3648. Il detto che dice “chi bene incomincia è alla metà dell’opera” anche questa volta non trova smentita. Siamo all’inizio dello smantellamento dei servizi sociali con gravi danni non solo economici, ma sopratutto sociali. Attendiamo le successive mosse del dr. Croce il quale ha il privilegio di avere una famiglia, una casa ed una rispettosa pensione che gli assicura il futuro e lo mette al riparo delle alterne vicende che condizionano gli anziani costretti a ricorrere all’assistenza sociale che le comunità cittadine hanno il dovere di assicurare. .
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CASA SERENA NON PUÒ CHIUDERE, va messa a norma, certo! e la soluzione c’è, e ritengo anche immediata.
Nella qualità di Direttore dei Servizi sociali, Presidente il Prof. Felice Cascio, avevamo affrontato il problema della messa a norma e trovata la soluzione, tramite Projet Financing. Fu redatto anche il relativo progetto. Non fu avviata, per via della scadenza del mandato del Presidente. Perché non riprendere tale soluzione? Perché non si emani, con immediatezza, un BANDO DI PROJECT FINANCING per la selezione del Concessionario, in possesso dei requisiti di legge, per l’adeguamento, a norma di legge, della struttura e gestione di CASA SERENA, ai sensi dell’art.. 153, comma 1 e seguenti del D.Lgs. n.163/2006 s.m.i., fissando il rapporto con il concessionario per un determinato numero di anni.
In questo modo il finanziamento è a totale carico del concessionario, che dovrà essere onerato, oltre che della gestione di Casa Serena, pure della manutenzione dell’edificio per l’intera durata della concessione.
Chiudere Casa Serena, ritengo che sia una decisione azzardata e che vada presa solo se non vi siano altre vie d’uscita.
Ho vissuto per tanti anni, per motivi attinenti il mio incarico, accanto ai lavoratori ed agli ospiti di casa serena. Anche se per motivi diversi sua gli uni che gli altri sono attanagliati da una condizione che li vede coinvolti ai primi per esigenze di lavori, mentre ai secondi cioè agli anziani una nuova famiglia, nuovi affetti ed una serena vecchiaia. A Casa Serena i nostri anziani hanno ritrovato, una volta che si sono ambientati. nuove prospettive di vita A Casa Serena i nostri anziani hanno coltivato nuove amicizie ed anche nuovi affetti. Anche io sono un pensionato, ma come il dr. Croce, ho una famiglia, una casa dove abito, degli affetti e, quello che conta più conta una pensione che mi dà sicurezza nel domani. Soni iscritto, da decenni, alla , CISL Fp alla quale metto a disposizione tutta la mia esperienza maturata nel settore della assistenza sociale e non solo. Casa Serena non va chiusa, e se il Dr. Croce è allla ricerca di risorse finanziarie, chiuda il Comune dato che allo stato serve solo per pagare gli stipendi ai lavoratori, ma mon per risolvere i problemi dei cittadini messinesi.
dott.Croce a questo punto di nome e di fatto.
LEI si deve adoperare al recupero dei soldi rubati xxxxxxxxxxx..da tutta la classe politica che ha governato negli anni passati.
Non deve puntare il dito contro i più deboli….CASA SERENA DEVE RIMANERE APERTA…
Provveda al recupero delle risorse sufficenti per iniziare i lavori più urgenti per rendere la struttura agibile.
cambi indirizzo altrimenti sarà considerato come i nominati sopra …senza vergogna , senza amore , senza rispetto per il prossimo, sensibilità zero…senza sentimento, senza niente e ancor peggio SENZA DIO….!!!