Il boss va al carcere duro dopo l'inchiesta sulla gestione dei beni confiscati
Messina – Va al carcere duro il boss di Barcellona Salvatore Ofria, al centro della recente inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Messina sulla gestione dei beni confiscati alla famiglia. Il “41 bis” è stato firmato dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio su richiesta dei magistrati che si occupano degli equilibri mafiosi nel messinese, Fabrizio Monaco, Francesco Massara e Antonella Fradà, coordinati dal procuratore aggiunto Vito Di Giorgio.
Per gli inquirenti messinesi proprio gli sviluppi dell’inchiesta sulla gestione delle imprese degli Ofria dimostra che per l’esponente di spicco del clan del Longano è necessario il regime del carcere duro. L’impresa di famiglia, a cominciare dallo “sfascio” Bellinvia, era rimasta in mano alla famiglia malgrado il sequestro, oltre 10 anni fa. E Salvatore Ofria continuava ad avere l’ultima parola sui principali affari anche dal carcere.
La retata di gennaio e i sospetti sull’amministratore giudiziario
Queste le accuse dei magistrati messinesi, dopo le lunghe indagini della Squadra Mobile e del Commissariato di Polizia di Barcellona, sfociate il 14 gennaio scorso nell’arresto di familiari e i più stretti collaboratori degli Ofria. La retata ha coinvolto anche l’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Messina a gestire l’impresa, il commercialista catanese Salvatore Virgilitto.
