Sono già in carcere ergastolani per una lunga serie di altri reati. Cutè aveva scagionato il proprio figlio dall'accusa di un omicidio e fatto rivelazioni su Stefano Marchese, amico di Giuseppe Minardi. Per questo fu ucciso
L’omicidio risale al 25 gennaio 2000. L’allora 42enne Domenico Cutè, detto “U sauru”, fu ucciso a Giostra con tre colpi di fucile da caccia, fatto aggravato dal metodo mafioso. Era radicato negli ambienti e parente diretto di Giuseppe Gatto (detto Puccio), al tempo reggente della mafia di Giostra e luogotenente del boss ergastolano Luigi Galli, detto “Scarpuzza”.
18 anni dopo, i responsabili sono stati identificati: si tratta dei fratelli Giuseppe (detto “Peppe u tarantinu”, che fu il mandante) e Giovanni (detto Giampiero, che fu l’esecutore). Sono già ergastolani per altri reati e rinchiusi, rispettivamente, nelle carceri di Sulmona e Spoleto.
Giuseppe Minardi, oggi 42enne, all’epoca dell’omicidio Cutè 24enne, è all’ergastolo per omicidio doloso, associazione mafiosa, estorsione, rapina, furto, cessione di stupefacenti, ricettazione, detenzione abusiva di armi, favoreggiamento personale ed altri reati.
Il 17 ottobre 1992, ad appena 16 anni, ha ucciso Maurizio Mento ed è stato condannato a 18 anni di reclusione. Nel 2000 è stato ammesso alla libertà condizionale vigilata ed ha formato un team di fedelissimi coi quali ha organizzato e diretto strategie delittuose.
E’ stato arrestato il 7 gennaio 2003, quando aveva un ruolo di primo piano nell’associazione mafiosa capeggiata da Galli, addirittura pari grado rispetto a Gatto, che dovette fargli spazio nella direzione del clan per evitare cruenti scontri.
Ha contribuito a dare vita al collaborazionismo tra le cosche messinesi (la pax mafiosa tra Gatto, Minardi, Spartà, Ventura e Guarnera) che perdura ancora oggi.
Giovanni Minardi, autore dell’omicidio Cutè a soli 17 anni, è condannato definitivamente per omicidio in concorso, associazione a delinquere di stampo mafioso, detenzione e porto illegale di armi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, tentata rapina, estorsione, danneggiamento ed altro.
Insieme al fratello, è elemento di spicco nell’organizzazione criminale di Giostra, retta da Galli e Gatto. Tra gli omicidi, su mandato del fratello e di Gatto, il 22 maggio 2001 ha commesso quello di Carmelo Mauro, altro personaggio storico della malavita di Giostra, vicino a Galli.
Ma quale il motivo dell’omicidio Cutè, di cui oggi si è venuti a capo? Cutè fece rivelazioni alla Polizia sull’allora 22enne Stefano Marchese, amico di Giuseppe Minardi e detenuto insieme a lui. Marchese sarà poi ucciso il 18 febbraio 2005 da Gaetano Barbera e Salvatore Irrera, proprio per i contrasti sorti tra Barbera e Minardi.
Domenico Cutè aveva scagionato il proprio figlio (inizialmente arrestato e poi rilasciato) dall’accusa dell’omicidio del salumiere Giovanni Postorino, ucciso nel corso di una rapina il 24 gennaio 1994.
Ieri la Squadra Mobile di Messina ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere ai due fratelli. L’attività investigativa è stata condotta dalla Squadra Mobile di Messina, sotto la direzione della locale Procura diretta da Maurizio De Lucia, grazie anche al riscontro delle dichiarazioni rese da diversi collaboratori di giustizia.