Sentenza di condanna a 7 anni per concorso esterno a carico del tecnico di Oliveri indicato dai pentiti come a disposizione delle imprese del clan.
E’ stata una stangata inattesa quella giunta oggi pomeriggio per Roberto Ravidà, coinvolto nel blitz Antimafia Gotha 3 del 24 luglio 2012.
Il Tribunale di Barcellona ha condannato a 7 anni il tecnico comunale, alla fine del processo che lo vedeva imputato di concorso esterno. Assolto invece, dalla stessa accusa, il castrense Salvatore Campanino.
Ravidá era stato indicato dai pentiti come tecnico vicino ai clan, all’epoca in cui era in servizio a Mazzarrà Sant’Andrea. Per lui nel 2012 era scattato il carcere, poi il Tribunale del Riesame e la Corte di Cassazione non soltanto gli avevano restituito la libertà, ma avevano anche scritto che il castello accusatorio contro Ravidà era costituito dalle sole dichiarazioni dei pentiti, ai quali non erano stati affiancati i necessari riscontri.
Oggi la doccia fredda. Secondo i giudici di Barcellona, anche nel caso di Ravidà le dichiarazioni dei pentiti sono di una credibilità granitica.
Assegnati i risarcimenti alle parti civili, a cominciare dal Comune di Mazzarrà. Hanno difeso gli avvocati Franco Pizzuto e Tommaso Calderone.