Hanno quasi tutti scelto la strada processuale breve i 29 indagati coinvolte nel blitz messo a segno grazie ai pentiti più "giovani" del clan Ofria-Chiofalo, accusato di aver dato fuoco alla discoteca Villa Liga.
Si è aperta oggi l'udienza preliminare seguita alla quinta tranche dell’inchiesta antimafia Gotha.
Quasi la totalità degli imputati ha optato per il rito abbreviato, scegliendo cioè di essere giudicato già in questa prima fase processuale, allo stato degli atti del fascicolo, saltando la fase dibattimentale. Una scelta che consentirà loro di ottenere uno "sconto di pena", fino ad un massimo di un terzo del massimo previsto.
Si torna in aula il 4 maggio, quindi, per discutere le loro posizioni. Soltanto tre imputati hanno scelto di patteffiare, tra loro spicca il nome di Nunziato Siracusa, mentre è stata stralciata la posizione di Filippo Munafò per un difetto di notifica.
Quel giorno il GUP Eugenio Fiorentino ascolterà le richieste dei PM Vito Di Giorgio ed Angelo Cavallo, titolari dell'inchiesta. Sono stati loro a raccogliere i racconti dei due più recenti pentiti dissociatisi dal clan di Barcellona, cioè Alessio Alesci e Franco Munafò, appartenenti al gruppo degli emergenti, le nuove leve guidate da Ofria jr e i giovani Chiofalo. Racconti che hanno trovato conferma anche nei verbali dei collaboratori già noti, come il mazzarroto Salvatore Artino, Salvatore Campisi di Terme Vigliatore, l’ex meccanico di Oliveri Santo Gullo e Nunziato Siracusa.
I pentiti sono ora imputati insieme ai barcellonesi Bartolo D’Amico (26) Santino Benvenga (23) Antonino Biondo (40), Antonino Calderone (40) ; Marco Chiofalo (22), Salvatore Chiofalo (26), Giovanni Fiore (26) , Antonino Genovese (33) anni, Giuseppe Ofria (21); i mazzarroti Carmelo Crisafulli (25), Angelo Bucolo (38), Giuseppe Cammisa (36) Pantè (45), Giovanni Pino (32) , Miloud Essaoula (26) Giuseppe Reale (29) , Orazio Salvo (30) infine il boss, Tindaro Calabrese (42) e Salvatore Calcò Labbruzzo, (63). Ancora: Agostino Campisi (54) di Terme Vigliatore residente a Terme Vigliatore; anni, di Mazzarrà Sant’Andrea; Filippo Munafò, 30 anni, di Furnari Mario; Sebastiano Torre, 38 anni, di Mazzarrà Sant’Andrea e Maurizio Trifirò, 36 anni, di Terme Vigliatore.
Il gruppo gestiva un ampio giro di stupefacenti. Quando il gruppo incontrava ostacoli- come quando la guardianìa privata ha provato ad impedire a Ofria e i suoi di entrare nella discoteca Villa Liga – non esitavano a mettere in atto ritorsioni violente. È per questo che è stato appiccato il fuoco al locale di Portorosa il 13 agosto 2014, hanno scoperto gli investigatori. Malgrado Ofria avesse pestato a sangue il bodyguard "reo" di averlo buttato fuori, il "bossetto" era assolutamente deciso a vendicarsi con maggiore forza. È così è stato. Si è organizzato e si è bruciato il locale", ha spiegato uno dei collaboratori.
Il 3 dicembre 2014 è invece andata a fuoco la Eolo d'oro, la nave da 32 metri del gruppo Navisanl impiegata per le mini crociere alle Eolie. A deciderlo è stato un altro giovane emergente, il milazzese Giovanni Fiore, ansioso di mettersi in luce con i capi barcellonesi ma anche con la famiglia della sua fidanzata, direttamente concorrenti della famiglia Salamone, titolari della Navisal.
Tra le "imprese" all'attivo del gruppo, anche l'assalto armato al market Superfresco di Tripi nel 2012: durante la fuga una guardia peniternziaria libera dal servizio tentò di bloccare i due rapinatori che si aprirono un varco non esitando a gambizzare lui e un altro cliente.
(Alessandra Serio)