A finire sotto chiave sono state due società del settore degli apparecchi di intrattenimento, sette società del settore immobiliare, tre veicoli, tre immobili siti a Messina e 17 conti corrente.
Arriva a pochi mesi di distanza dall’Operazione Beta il maxi sequestro da circa 8milioni di euro per Vincenzo Romeo, Pasquale Romeo e Biagio Grasso, accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, turbata libertà degli incanti, esercizio abusivo dell’attività di giochi e scommesse, riciclaggio, reati in materia di armi ed altro. A finire sotto chiave per mano dei militari del ROS, con il supporto del Comando Provinciale, sono state due società del settore degli apparecchi di intrattenimento, sette società del settore immobiliare, tre veicoli, tre immobili siti a Messina e 17 conti corrente. Il tutto per un totale di quasi 8milioni di euro.
Il provvedimento scaturisce da una minuziosa attività di indagine condotta dai carabinieri, sotto il coordinamento della Procura, che ha svelato l’esistenza di una cellula di Cosa Nostra catanese operante nei quartieri messinesi. In particolare, l’inchiesta ha fatto emergere come, a capo di tutto, vi fosse Vincenzo Romeo che operava, a sua volta, sotto la supervisione del padre Francesco (cognato di Benedetto, Nitto, Santapaola). Accanto a lui spiccavano poi le figure dei fratelli Pasquale, Benedetto e Gianluca.
L’attività investigativa ha permesso di ricostruire gli interessi del sodalizio in alcuni importanti settori tra cui quello degli apparecchi da intrattenimento e dell’online gaming, vero e proprio business, oltre a corse clandestine di cavalli tenute solitamente alle prime luci dell’alba lungo alcune vie cittadine, con contestuale raccolta di scommesse e la somministrazione agli animali di farmaci per aumentarne le prestazioni.
E naturalmente il CSM (pare all’unanimità) vuole trasferire il procuratore Ardita a Catania, prima ancora della scadenza del suo mandato a Messina: cosa ha fatto di male? Tutti i messinesi onesti si dovrebbero ribellare e chiedere al ministro Orlando di non avallare questa sospetta tempestività.