Si è svolta nella mattinata a Cesarò una manifestazione di CGIL, CISL e UIL per solidarietà all'azione intrapresa in nome di legalità e sviluppo economico e lavorativo sul territorio del Parco dei Nebrodi dal presidente Giuseppe Antoci attraverso l'adozione del "protocollo" che adesso si auspica sia adottato su base nazionale.
A distanza di tre settimane dall'attentato di stampo mafioso nei confronti di Giuseppe Antoci, Presidente del Parco dei Nebrodi, e della sua scorta, e dalla prima manifestazione di solidarietà del 21 maggio a Sant'Agata di Militello, una nuova azione di protesta si è svolta a Cesarò quest'oggi.
Una manifestazione organizzata dalle rappresentanze sindacali siciliane di CGIL, CISL e UIL a testimoniare l'impegno comune nella lotta contro la Mafia e per chiedere legalità, lavoro e sviluppo per i giovani e la polazione dei Nebrodi.
Un corteo ha percorso le strade del paese dell'entroterra nebroideo e sul palco dei comizi si sono avvicendati il segretario della CISL di Messina Tonino Genovese, i sindaci di Cesarò Salvatore Calì e di Troina Fabio Venezia, il presidente del parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, il segretario generale della UIL Sicila Claudio Barone e la segretaria confederale della Cgil nazionale Gianna Fracassi. Presenti sul palco anche i segretari della Cgil Sicilia e della Uil Sicilia, Michele Pagliaro e Mimmo Milazzo.
“Cinque miliardi sono già spariti – ha detto Claudio Barone – ne stanno arrivando altri cinque miliardi, non devono finire nelle mani sbagliate, ne va del futuro dei nostri figli. Ecco perché siamo qui, per dire che noi non intendiamo fare un passo indietro in questa battaglia contro la mafia e per la piena legalità”.
Il segretario della CGIL Sicilia Michele Pagliaro ha sottolineato: "l’importanza dell’applicazione del protocollo di legalità e del prosieguo di una battaglia contro la mafia il più condivisa possibile, come oggi a Cesarò. Noi non intendiamo lasciare soli coloro che si battono contro la mafia e la nostra presenza qui è il segno che il nostro impegno per la legalità e lo sviluppo prosegue”.
Il segretario della CISL Sicilia Mimmo Milazzo ha detto: “Siamo qui non solo per manifestare solidarietà ma anche per chiedere impegni concreti a tutte le istituzioni affinchè si affermi la legalità. Legalità e sviluppo sono due facce della stessa medaglia e senza legalità non c’è sviluppo. Qui sui Nebrodi e in tutta la Sicilia ci sono le condizioni per un sereno sviluppo, per questo bisogna condurre a fondo la battaglia per la legalità, affinchè non ci siano ostacoli”.
“Oggi siamo qua – ha detto la segretaria confederale nazionale Cgil, Gianna Fracassi – per dire che non abbassiamo la testa che sosteniamo quelle amministrazioni e quelle istituzioni che fanno la battaglia per la legalità, a partire da Giuseppe Antoci e dai sindaci che stanno dando attuazione al protocollo di legalità sottoscritto dal presidente del parco, dai sindaci e dalla Regione che costituisce un esempio. Occorre ora estendere questa battaglia anche ad altri territori, cominciando con l’esportare la buona pratica rappresentata da questo protocollo. C'è lla necessità di superare le lacune del codice antimafia estendendo l’azione di prevenzione e controllo anche alle concessioni sotto i 150 milioni”.
"Noi vogliamo fare le battaglie – ha detto Giuseppe Antoci – praticando l'antimafia e non predicandola, e soprattutto le vogliamo farle perche questo processi possa innescare un meccanimo che crei posti di lavoro. Sui fondi europei vogliamo toglierli alle organizzazioni mafiose per darle ai giovani che vogliono avviare delle attività".
(Giuseppe D'Amico)