Tutti rinviati a giudizio i 50 indagati coinvolti nell'inchiesta dei carabinieri sul business delle scommesse illegali e gli affari gestiti da Luigi Tibia.
Comincerà il 6 maggio prossimo il processo scaturito dall'operazione Totem, l'inchiesta dei Carabinieri e della Dda di Messina sugli affari del clan di Giostra e in particolare di Luigi Tibia, esponente di spicco del rione che continuava a curare il proprio business malgrado i diversi provvedimenti, anche di sequestro, della magistratura.
Ieri sera il Gup Daniela Urbani ha rinviato a giudizio tutti gli indagati, una cinquantina, la maggior parte dei quali sono già sotto processo nel troncone principale, che riguarda altri reati ma sempre relativi alle stesse vicende e con gli stessi nomi coinvolti. Per tre di loro, invece, il giudice ha accolto l'istanza accordando la messa alla prova. Si tratta di Giuseppe Cucinotta, Antonio Barbera e Fortunato Bellamacina. I tre torneranno davanti al Gup il prossimo 11 dicembre per concordare il programma effettivo.
Il blitz dei Carabinieri scattò il 29 giugno del 2016 con 23 arresti. Tra loro spiccava il nome di Tibia. Tra gli indagati, i feledissimi che controllavano nella zona e che lo aiutavano nella gestione dei locali, e il nome di un incensurato "insospettabile", il commercialista Pietro Gugliotta, ex presidente del Messina calcio e curatore delle attività sequestrate a suo tempo a Tibia. Avrebbe "trattato" con lo stesso boss, secondo la Procura. Agli atti dell'inchiesta, anche il sempre fiorente giro di scommesse sulle corse clandestine dei cavalli.