Con 20 milioni già in cassa, "the second life" dell'immobile è quella di un centro tecnologico unico in tutto il Sud. Messina smart city farà "scuola"
Rappresentano altri pezzi di una città che muore, che gira le spalle alla storia, al passato, a quelle che sono state fonti di ricchezza. Strutture che potrebbero rilanciare economia ed occupazione ma che diventate relitti.
Macerie, escrementi, rifiuti
Ma tra macerie, escrementi, rifiuti di ogni genere c’è chi intravede una luce, un centro in vetro e acciaio, vissuto da migliaia di giovani, un sito che parla la lingua del futuro.
Il sopralluogo
Per effettuare il sopralluogo ai Magazzini Generali ed ai Silos Granai, il sindaco De Luca, l’assessore Carlotta Previti, il responsabile dell’ufficio Programmi Comunitari Giacomo Villari, il responsabile del progetto MeSmart Placido Accolla e la squadra di tecnici che li accompagnava, sono stati costretti ad indossare tute e mascherine.
L’I-Hub tecnologico del Sud
Ovunque tracce di abbandono, pericolo, rifiuti. Lì, dove restano le tracce di anni d’incapacità politica e di vergogna, sorgerà l’I-Hub tecnologico, sul quale il Ministero dell’economia e sviluppo ha scommesso annunciandolo come l’unico di tutto il Meridione. Finanziato con 20 milioni di euro (già in cassa) nell’ambito del Poc Metro è in area Zes, fatto questo che lo rende competitivo ed appetibile per investitori di ogni parte del mondo. Tempi per il primo step: 6 mesi. L’obiettivo a lunga gittata è Messina Smart city come modello per tutte le pubbliche amministrazioni del sud.
Start up e giovani
“E’ stato terribile entrare lì- commenta l’assessore Carlotta Previti– Abbiamo dovuto indossare le tute protettive e le mascherine. Ovunque c’erano rifiuti, escrementi, materiale di ogni genere. Quel che rattrista è vedere questi immobili di enorme potenzialità, proprio di fronte al mare, a due passi dalla stazione, dal centro, ridotti in stato di totale abbandono. Mi riferisco non solo ai Magazzini Generali ed al Silos Granai, ma anche alla Casa del Portuale. O alla Dogana che deve assolutamente essere valorizzata. Quando immagino quel che i Magazzini Generali diventeranno vedo un enorme palazzo di vetro e acciaio, totalmente smart, sede di start up. Ma soprattutto lo vedo già pieno di giovani provenienti da tutto il mondo”.
Messina Smart City
La trasformazione digitale e l’uso della tecnologia inoltre comporteranno non solo occupazione ma risparmi di costi. Solo per fare un piccolissimo esempio oggi le luci a Palazzo Zanca (ed in molti edifici pubblici) restano sempre accese, week end compresi.
Carlotta Previti immagina anche come valorizzare il resto degli edifici che sono stati lasciati lì per decenni e sui quali solo sporadicamente si accendono i riflettori o dopo un’occupazione abusiva o per brevi eventi o in campagna elettorale.
Il Mise: progetto pilota
Il progetto MeSmart è stato sposato dal Mise che lo porterà in Spagna, la prossima settimana come modello. L’Agenzia per la Coesione lo considera progetto pilota per il Meridione ed i tempi, stando a quanto emerso dal sopralluogo, non dovrebbero essere lunghi, burocrazia permettendo.
“Ho avuto un buon maestro per accorciare i tempi e non finire nei labirinti della burocrazia……” ironizza l’assessore, che evidenzia come l’I-Hub, proprio per la sua natura tecnologica, necessita soprattutto dell’immobile “nudo” e ripulito, perché il resto lo fa la tecnologia.
Il complesso immobiliare verrà riqualificato secondo i canoni dell’edilizia sostenibile, reso autosufficiente da un punto di vista energetico. Diventerà sede di start up e di multinazionali che delocalizzerano le unità produttive per lo sviluppo delle imprese 4.0. Alta tecnologia e soluzioni intelligenti per la gestione dei servizi urbani e delle imprese del territorio, favorendo l’interrelazione fra pubblica amministrazione, impresa, ricerca scientifica e universitaria, formazione dei giovani. L’interesse verso il centro c’è già e non soltanto a livello nazionale.
La seconda vita dei Magazzini
La “seconda vita” dei Magazzini Generali e dei Silos Granai è pero solo il primo step, perché l’obiettivo è riqualificare l’intera rete di edifici che soltanto una città come la nostra poteva lasciare marcire proprio di fronte al mare, là dove chiunque ne avrebbe fatto tesoro e fonte di occupazione e produttività.
Trasformazione digitale
“Ringrazio l’amministrazione De Luca- ha commentato Simone Massaro di BaxEnergy, azienda siciliana leader mondiale nel settore, presente al sopralluogo- per aver condiviso con noi la loro visione per trasformare in pochi anni Messina in uno dei modelli di riferimento per le smartcity in Italia, rendendola più fruibile per il cittadino e riducendo i costi di gestione. Di cose da fare ce ne sono davvero tante: illuminazione, trasporti, consumi energetici, spazi pubblici, porti, strade, ospedali e strutture recettive, sicurezza e gestione rifiuti. La lista è davvero lunga ma quando si è armati di buona volontà e determinazione i risultati arrivano. Sono fiducioso che Messina, come Catania e la Sicilia, possano diventare in pochi anni un modello di riferimento per la trasformazione digitale con grandissimi benefici sociali ed economici per il nostro Paese”