Dopo la determinante modifica al consuntivo 2010, l’asse Udc-opposizioni decreta il crollo in aula del centrodestra elettorale. Mentre la GdL, che già in passato aveva dato segni di insofferenza, rimane in aula mantenendo in piedi il numero legale
Il consiglio provinciale approva la fuoriuscita da Sogas. Al termine di una mattinata di fuoco l’aula ha approvato la delibera presentata diverse settimane fa dall’Udc. Una decisione che inevitabilmente apre una voragine enorme a palazzo dei Leoni, dal punto di vista programmatico e politico. Sul piano amministrativo si segna la spaccatura tra l’esecutivo provinciale e il civico consesso. Da un parte la giunta Ricevuto che ha sempre spinto sulla società di gestione dell’Aeroporto dello Stretto, fino ad una ricapitalizzazione tale da superare il 20% delle quote e ottenere un posto nel Cda con l’assessore alle Partecipate, Michele Bisignano. Dall’altra evidentemente c’è chi, anche nella maggioranza, continua a non vedere di buon occhio questa operazione e lo ha dimostrato con i fatti.
Così in un afoso pomeriggio di agosto si sancisce la spaccatura, già assaporata lo scorso giugno. E veniamo al dato politico. La delibera, prelevata su proposta del consigliere di Sicilia Vera, Pippo Lombardo, passa oggi con i voti dell’asse Udc-opposizioni: 18 votanti, 13 favorevoli (appunto Udc, Pd, Idv, Rifondazione e Tonino Calabrò degli autonomisti), 3 contrari (Rella, Galluzzo e Parisi – PdL) e 2 astenuti. Il primo è il capogruppo del PdL, Angelo Passaniti, uscito dall’aula in prossimità della votazione; il secondo è proprio Pippo Lombardo, che ha richiesto ma non ottenuto chiarimenti sui reali effetti prodotti dalla delibera. Di fatto l’ok del consiglio apre un fronte importante, obbligando adesso Nanni Ricevuto ad uscire allo scoperto, al di là dell’assunzione di posizioni di rito. Il dato è ormai lapalissiano, i numeri innegabili. Dopo la determinante modifica al consuntivo 2010, Udc e Pd hanno nuovamente segnato insieme il cammino della Provincia, mentre ancora una volta segnali di insofferenza provengono da una parte del PdL, specialmente dalla GdL (area ex An), che avrebbe potuto abbandonare l’aula facendo cadere il numero legale ed è invece rimasta tra gli scranni, a differenza di tanti altri colleghi del centrodestra che non si sono nemmeno fatti vedere. E qui veniamo all’altro punto: consiglieri del PdL assenti (solo 4 i presenti) e probabilmente troppo spesso poco coinvolti, che avrebbero potuto sovvertire con i numeri l’esito della votazione. Magari in risposta all’Udc, con la quale non riescono neppure più ad accordarsi per un richiesta di rinvio.
I nodi sono giunti al pettine.
Dopo anni di inutili esborsi di denaro pubblico, la Provincia di Messina abbandona una struttura che non ha mai favorito i cittadini messinesi.
Prendere l’aereo da Reggio per i messinesi è stata sempre un’impresa: più di un’ora (quando c’era il collegamento diretto della Cavalieri) per pochi chilometri. Adesso non c’è nemmeno la certezza di arrivare. Molto più agevole andare a Catania-Fontanarossa.
I servizi offerti sono pietosi. Pochi voli e carissimi.
Non ho mai capito perchè, a parità di vettore, un Reggio-Roma o un Reggio-Milano debba costare anche 3 volte il corrispondente volo da Catania (senza contare il numero maggiore di voli.
Finalmente la cittadinanza della provincia non getterà i soldi dalla finestra per permettere a qualche politico messinese di vivere di luce riflessa.
Finalmente un atto di coraggio e di dignità.
Viva il Consiglio della provincia Regionale di Messina.
Finalmente abbiamo smesso di dare soldi ad un’aeroporto inutile che i messinesi mai hanno amato.Pericoloso e difficile da raggiungere , con prezzi dei voli proibitivi…..basta al dispendio di energie pubbliche, chiudiamo anche la rappresentanza politica della provincia, è inutile e costosa.
Messina confina con la provincia di Catania, che ha l’aeroporto, con la provincia di reggio Calabria, che ha l’aeroporto, con la provincia di Palermo, che ha l’aeroporto. Solo la provincia di Messina non è dotata di aeroporto… eppure, Messina è la provincia che ha più presenze turistiche di tutte le altre province messe insieme….e sono le altre province a usufruire del movimento passeggeri che genera il turismo della provincia di Messina.
La regione da sempre ostacola la realizzazione di uno scalo in territorio messinese(Mela) che sarebbe la soluzione ideale, ma provocherebbe un enorme calo di passeggeri all’aeroporto di Catania, città iperprotetta dalla regione, che gode di ogni beneficio..spesso a spese di Messina trattata come e peggio di una colonia.
Sempre a piangersi addosso! Messinesi sfruttati, colonizzati…Ma avete visto che figuri mandate alla Regione,al Parlamento italiano ed europeo? Il peggio del malaffare , contiguo ai poteri massonici, alla mafia, agli interessi strettamente personali.Gente che non ha mai fatto niente per la città ,tranne venire per essere eletti. Martino Ministro della Difesa chiude la base navale di Messina, ve ne ricordate?