Il primo cittadino di Furnari, Mario Foti, si rivolge direttamente al governatore siciliano affinchè quanto stabilito da ben due sentenze del Tar a proposito della discarica non venga vanificato da provvedimenti in direzione opposta presi dal dipartimento regionale rifiuti
“Non dobbiamo continuare ad essere la terra dei Gattopardi prendendo atto che nessuna rivoluzione è avvenuta. Non vorremmo essere costretti a tutelare in tutte le sedi opportune il diritto alla salute dei nostri concittadini”. E’ un appello amaro quello di Mario Foti, sindaco di Furnari, che si rivolge direttamente al presidente Crocetta affinchè quanto stabilito da ben due sentenze del Tar a proposito della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea non venga vanificato da provvedimenti in direzione opposta presi dal dipartimento regionale rifiuti.
“Già un mese fa- scrive Foti- nell’esprimere apprezzamento per la sua elezione a presidente della Regione l’avevo invitata a venire a Furnari, per verificare di persona la drammatica situazione ambientale causata dalla discarica”.
Nel frattempo sono arrivate due sentenze del Tar di Catania, la n 2882/2012 e la n 2888/2012 che hanno dichiarato illegittimi i decreti regionali che avevano autorizzato l’ampliamento della discarica e l’impianto di biostabilizzazione, peraltro mai realizzato. Erano stati numerosi cittadini della zona, stanchi di subire disagi, nonché spaventati dalle possibili conseguenze sulla salute a presentare ricorsi.
“Nella mia comunità è forte il desiderio di cambiamento di un’isola tremata da decenni di sopraffazione- continua il sindaco di Furnari- Sono stato eletto nel novembre 2011, dopo 2 anni e mezzo di commissariamento in seguito allo scioglimento del Consiglio comunale e degli organi elettivi per la grave ingerenza durante le elezioni nel maggio 2007, a seguito del condizionamento della “cosca dei Mazzaroti”, intervenuta, come risulta dalle indagini, per tutelare gli interessi criminali che si annidano intorno alla discarica. Interessi recentemente rivelati dai pentiti di mafia ai magistrati”.
Il primo cittadino si sofferma sui disagi che la sua comunità ha dovuto subire per decenni a causa di “un crogiuolo di interessi illegali che hanno devastato, inquinato e condizionato il territorio, le istituzioni locali e il tessuto sociale”, e si rivolge al governatore perché non è mai troppo tardi iniziare un’azione di bonifica e risanamento. A maggior ragione adesso, alla luce di ben due sentenze del Tar che nei fatti, una volta divenute esecutive, porranno fine ai disagi. Foti però teme, come sta emergendo da indiscrezioni, che gli uffici regionali stiano cercando di evitare la chiusura del sito.
“Il Tar ha chiarito come la discarica abbia costituito un atto di prepotenza e violenza nei confronti della comuntà furnarese, ed un attentato alla salute che si è protratto grazie all’indifferenza, i peggio alla colpevole connivenza di tanti. Non vorremmo che a Palermo prevalga la “ragion di stato”, per rimuovere gli effetti delle sentenze e mantenere in esercizio il sito”.
Il sindaco si dice pronto, in questo caso, a scendere in piazza e ad attuare qualsiasi iniziativa in ogni sede opportuna pur di continuare quella battaglia intrapresa per i suoi concittadini. Mario Foti chiede quindi un incontro con Crocetta, e lo invita a “guardare con i suoi occhi” quel che è successo nell’area interessata: “spero che lei non si lasci influenzare dalla logica della “ragion di stato” e da vero “sindaco della Sicilia” ci aiuti a tenere dritta quella rotta di cui ha bisogno la nostra gente”.
Rosaria Brancato