In mattinata saranno scrutinati solo i seggi dal 2 al 5, il seggio 1 riprenderà le operazioni solo nel pomeriggio. Una decisione quanto mai anomala, supportata da una motivazione “ufficiale” debole. Ce n’è una anche ufficiosa
Se qualcuno tra Pietro Navarra (il favorito), Giacomo Dugo e Adriana Ferlazzo sarà il nuovo rettore dell’Università di Messina, lo sapremo solo al calar delle tenebre. Lo scrutinio, previsto a partire dalle 8.30, verrà infatti spezzettato in due diversi momenti della giornata: in mattinata saranno scrutinati solo i seggi dal 2 al 5, i cui risultati saranno trasmessi al seggio 1, che però riprenderà le operazioni solo nel pomeriggio.
Il decreto del presidente del seggio 1(Mario Caldarera) pubblicato sul sito dell’Università, stabilisce infatti che «l’effettuazione dello scrutinio del seggio n.1 non potrà iniziare prima delle ore 17 (salvo ritardi dovuti al protrarsi delle precedenti operazioni) e si protrarrà almeno fino alle ore 19,30». Una decisione quanto mai anomala, che come ha come unica motivazione ufficiale quella di dover « fissare «degli orari (seppur approssimativi di inizio di ogni fase) al fine di consentire la presenza del pubblico ed il regolare svolgimento delle operazioni elettorali».
Secondo fonti beni informati, la vera motivazione sarebbe però un’altra: il presidente del seggio dovrà volare a Roma ed assentarsi per qualche ora ed ha quindi deciso di “congelare” le operazioni dello spoglio conclusivo, quello probabilmente decisivo ai fini del risultato definitivo. Ma è normale che per conoscere l’esito delle elezioni del nuovo rettore dell’Ateneo bisogna “dipendere” dalle esigenze del presidente del seggio? Non sarebbe stato più opportuno sostituirlo con il vice-presidente?
Pare che la notizia non sia stata accolta con favore da nessuno dei tre candidati in campo, ma alla fine a formalizzare le proprie rimostranze è stato solo Navarra, che con una nota di poche righe ha chiesto di procedere con lo scrutinio del seggio 1 subito dopo l’ultimazione delle operazioni negli altri seggi. Richiesta caduta nel vuoto e c’è chi pensa malignamente, ma forse non troppo, che il tutto sia stato architettato ad arte per rovinare la festa a qualcuno.
Intanto, dopo il calo registrato in mattinata l’affluenza è tornata a salire. In basso i dati definitivi, seggio per seggio. (Danila La Torre)
Seggio 1 : votanti 425 su 449 aventi diritto 94, 6%
Seggio 2: votanti 345 su 370 aventi diritto: 93%
Seggio 3: Ricercatori (Ricercatori Universitari e Ricercatori a T.D) votanti 619 su 659 aventi diritto ; (percentuale ricercatori Univ. 93% Ricercatori T.D. 95 %)
Seggio 4: 541 votanti su 701 aventi diritto: 77,17%
Seggio 5 : 329 votanti su 427 aventi diritto: 77%
Seggio 6: 264 votanti su 332 aventi diritto: 79, 52 %
Presto o tardi quel ch’è fatto è fatto. Il dado ormai è tratto e nessuno potrà mutare quel che appare predestinato. Certo che è strana questa cosa. Per la prima volta nella storia di tutte le elezioni. Una cosa è certa. Le urne sigillate e siglate anche dai rappresentanti dei candidati sono sotto la luce e l’occhio delle telecamere che vigilano. Qualunque ipotesi di “brogli” dovrebbe essere perciò scongiurata.
A bocce ferme resta un amaro sapore e ci vorrà del tempo prima che l’ombra nera si dissolva.
C’è molto dafare e non vorrei essere nei panni di Pietro Navarra, che sicuramente verrà eletto rettore dell’Università di Messina.
Un ateneo che ha visto molti uomini illustri della cultura italiana nelle cattedre delle diverse discipline, fra cui Gaetano Martino, Giovanni Spadolini, Salvatore Pugliatti ultimo fra i grandi rettori. Poi l’inizio della parabola discendente con tutti i suoi successori, nessuno escluso.
L’affluenza è così alta, altissima, perchè chi forma i nostri giovani HA PAURA DI NON VOTARE, di manifestare liberamente la propria avversità al sistema di potere consolidato, che abbia di volta in volta le sembianze del MAGNIFICO di turno. L’elemento più interessante di questa tornata elettorale è quello che scaturisca dalla domanda: perchè la potentissima e numerosissima facoltà di MEDICINA non abbia proposto un proprio candidato? Si dice che lo scontro interno di potere a MEDICINA è violentissimo, fino al punto di annullare qualsiasi candidatura, gli interessi in gioco sono enormi, quelli degli studenti e dei malati sono nell’ombra, oscurati da quelli dei professori e da chi ruota intorno a loro. Comunque il nuovo Rettore e la città di Messina avranno da gestire il proplema dei problemi, la fuga dalla nostra Università dei giovani messinesi e non, e della diminuzione delle risorse conseguente a questo fenomeno, che impedirà il ricambio dei vecchi professori con i più giovani talenti della ricerca e della didattica. Speriamo bene, se crolla pure l’Università SEMO A MARE.