Vigili del Fuoco, una medaglia che sa di beffa. La denuncia: "Per lo Stato siamo di serie B"

Vigili del Fuoco, una medaglia che sa di beffa. La denuncia: “Per lo Stato siamo di serie B”

Vigili del Fuoco, una medaglia che sa di beffa. La denuncia: “Per lo Stato siamo di serie B”

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lunedì 07 Novembre 2016 - 16:05

Di fronte alla bella notizia del conferimento di una nuova medaglia d'oro ai Vigili del Fuoco per il lavoro svolto dopo i terremoti del centro Italia ha iniziato a montare il malessere per i riconoscimenti che invece i vigili del Fuoco aspettano da anni. Da Messina si è levata la voce del sindacato Conapo.

Riconoscimenti e paradossi. Il primo dicembre prossimo a Roma, presso la sede delle Scuole Centrali Antincendi dei Vigili del fuoco, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella conferirà la medaglia d'oro alla bandiera dei Vigili del Fuoco, anche e soprattutto per il grande lavoro fatto durante il terremoto. L’annuncio è stato fatto lo scorso 29 ottobre dal sottosegretario all'Interno Giampiero Bocci durante la sua visita nelle zone terremotate, presso il Comando provinciale dei vigili del fuoco di Ascoli Piceno. Di certo una notizia che dovrebbe riempire di orgoglio migliaia di uomini che indossano la divisa dei Vigili del Fuoco e che soprattutto nelle grandi emergenze sono sempre in prima fila. Eppure quella medaglia d’oro ha scatenato grande malessere da nord a sud dello stivale.

Anche da Messina non si è fatta attendere la reazione del sindacato Conapo, che in queste dichiarazioni ha scorto l’ennesima beffa per i vigili del fuoco che da anni attendono i dovuti riconoscimenti.

“Siamo di fronte all’ennesimo umiliante paradosso di uno Stato che con una mano ci riconosce le più alte onorificenze e con l’altra continua a trattare i nostri vigili del fuoco come un corpo di serie B con retribuzioni di trecento euro ogni mese inferiori agli altri corpi preposti alla sicurezza pubblica e privandoli di importanti istituti previdenziali che tutti gli altri corpi hanno a compensazione dei gravosi servizi operativi” ha denunciato Michele Ristagno, segretario Conapo di Messina.

E il sindacato dei pompieri lancia una provocazione direttamente al presidente del consiglio: “Lo Stato da decenni ci tratta come carne da macello e sistematicamente rinvia a chissà quando la soluzione della sperequazione con gli altri corpi, abbiamo già provato a fare acquisti con le numerose medaglie che già abbiamo ma nessuno ce le ha accettate, ora ce ne danno una in più? Renzi si decida a darci pari dignità retributiva e pensionistica tra corpi dello stato invece di abbracciarci nelle emergenze e calamità quando gli serve la nostra immagine di soccorritori”.

“E’ evidente a tutti gli italiani che i vigili del fuoco non chiedono nessun privilegio ma solo la parità di trattamento, non vogliono un centesimo in più degli altri corpi – aggiunge il segretario generale del Conapo Antonio Brizzi – continuiamo a ricevere medaglie, attestazioni, lodi e soprattutto le dimostrazioni di affetto dei cittadini ma nessuna vera attenzione politica per recuperare la differenza con gli altri corpi. Il ministro dell’Interno Alfano tace di fronte a questa situazione di figli e figliastri tra Polizia e Vigili del fuoco, entrambi dipendenti dallo stesso Ministero. Nella legge di bilancio Renzi, nonostante i suoi abbracci pubblici ai vigili del fuoco durante il terremoto, non ha messo un solo centesimo destinato specificatamente a recuperare il divario con gli altri corpi e questo lo consideriamo un affronto. Chiediamo inoltre più assunzioni di vigili del fuoco, ne mancano 3 mila dai 32 mila previsti e le continue emergenze ne dimostrano la necessità purtroppo.

Ubi dolor ibi vigiles (dove c'è il dolore ci sono i vigili) è l’emblematico motto dei vigili del fuoco di Roma, che rispecchia tutto il Corpo e che si rispecchia anche nei nostri pompieri di Messina i quali da tempo si chiedono come mai i politici sono così sordi verso di loro.

I Vigili del Fuoco del Conapo si dicono stanchi di essere presi a pesci in faccia e chiedono da parte del governo e del parlamento più attenzione nella legge di bilancio, con risposte concrete mediante uno specifico fondo destinato a risolvere queste ingiustizie”.

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