Protezione civile e sindaci a confronto per programmare la messa in sicurezza delle zone flagellate dall'alluvione
MILAZZO – Il giorno dopo il sopralluogo della Prefetta Cosima Di Stani e mentre il bel tempo asciuga le ultime sacche d’acqua, a Milazzo, Barcellona e Terme Vigliatore si cerca di tornare alla normalità ma è chiaro a tutti che la situazione è grave. Ieri i sindaci dei centri colpiti hanno incontrato la Protezione Civile per programmare le priorità degli interventi di messa in sicurezza e definire una eventuale ordinanza organica.
“Ho voluto constatare in maniera diretta”, dichiarato la prefetta di Messina Cosima Di Stani dopo il sopralluogo nei centri della tirrenica del messinese per verificare l’entità dei danni causati dal maltempo (vedi qui l’alluvione). “Cercherò di sensibilizzare le autorità competenti. Qui a Milazzo, così come negli altri centri che andrò a visitare – ha aggiunto la rappresentante del governo, che ha ispezionato anche il ponte di Terme Vigliatore, struttura fondamentale per la viabilità del centro tirrenico, che ha ceduto sabato sotto il peso dell’acqua.”
Intanto a Milazzo sono iniziati i lavori più urgenti di messa in sicurezza e la conta dei danni. Il Comune ha fatto sapere che sono diverse le strutture danneggiate dalle forti piogge dello scorso sabato: dai locali agli scantinati. Danni anche a diverse autovetture, molte delle quali – scrive il Municipio in una nota stampa – rese ormai inservibili nonostante i proprietari paghino ancora le rate d’acquisto.”
“I danni complessivi tra infrastrutture e beni privati qui a Milazzo superano i 5 milioni e ritengo che sia giusto ristorare chi ha perso davvero tutto. Ho anche informato il prefetto che sempre oggi sarà inviato alla Protezione Civile regionale il progetto definitivo per il convogliamento delle acque meteoriche della Piana di Milazzo. Un progetto da 18 milioni di euro che può essere finanziato anche in più lotti ma che ci permette di intervenire subito sul territorio. Ecco perché dopo la disponibilità che ci ha dato la Protezione Civile nel corso della riunione di domenica sera a Barcellona, una volta inviato il progetto, attendiamo fiduciosi che sia finanziato”, spiega il sindaco Pippo Midili, che anticipa la richiesta di stato di calamità alla Regione.
Gli strali verso Palermo arrivano invece da Barcellona, dove il primo cittadino Pinuccio Calabrò dà la colpa alla lentezza della burocrazia regionale: “I danni più ingenti non sono venuti dai torrenti ma dalle saie che si sono allagate e non sono in sicurezza, e hanno creato fiumi di fango. E dire che c’è un finanziamento bloccato da oltre un anno, di oltre 15 mln di euro alla Regione, che era proprio per la messa in sicurezza di queste saie ed è già esecutivo. Ne ho parlato col presidente della Regione Renato Schifani e mi ha dato la sua disponibilità a sbloccare questo finanziamento. Grazie a lavori fatti in precedenza nel torrente Longano non è esondato, ma purtroppo le saie, dove da 50 anni nessuno è intervenuto per regimentarle e metterle in sicurezza, hanno creato seri problemi. Al momento si sta lavorando per liberare le strade, ieri abbiamo pensato soprattutto a mettere in salvo gli anziani spostandoli dalle loro abitazioni”.