Il forte maltempo che ha colpito il messinese è stato originato niente meno che dallo sviluppo di un ciclone dalle caratteristiche tropicali che nel corso della nottata si è sviluppato sul Canale di Sicilia. A Messina lo scirocco ha superato gli 80 km/h, mentre piogge molto abbondanti sono cadute in provincia, con accumuli dai 50 mm ai 90 mm (sottostimati dal forte vento). Situazione critica per le mareggiate sulla costa ionica
Come previsto il fronte temporalesco in nottata ha raggiunto il messinese, accompagnandosi a forti e burrascosi venti di scirocco, che oltre ad agitare lo Ionio ha polverizzato i forti rovesci temporaleschi e i nubifragi, caduti con una certa intensità sulla città e sui comuni della fascia ionica. In città, secondo i dati della stazione dell’Aeronautica Militare, le raffiche di scirocco avrebbero raggiunto un picco di ben 80 km/h, provenendo da ben 190° (da Sud). Ma punte sugli 85 km/h sono state lambite in altre località dello Stretto, nella fase clou della burrasca. In alcune località, in meno di 2-3 ore, si sono riversati quantitativi d’acqua davvero notevoli, con picchi di oltre 50-60 mm. Sul versante orientale dei monti Peloritani si stimano cumulate prossime ai 90 mm, o poco più, che hanno innescato la rapida ondata di piena dei torrenti, ingrossati dopo il passaggio della linea temporalesca. Ma la situazione più critica riguarda proprio le mareggiate. Purtroppo, come prognosticato, lo Ionio ha raggiunto in mattinata forza 6 della scala Douglas, sotto l’impeto di un flusso sciroccale che dal golfo della Sirte risale fin verso le coste calabresi e siciliane, sollevando onde alte anche più di 3.5-4.0 metri.
A complicare la situazione anche l’evoluzione del sistema depressionario in un vero e proprio “TLC” (Tropical Like Cyclone) sul Canale di Sicilia, ossia in un ciclone dalle caratteristiche tropicali, caratterizzato da una intensa attività temporalesca centrale (attorno l’occhio) e da grande “barotropicità”, tipica delle perturbazioni tropicali, al contrario delle depressioni extratropicali delle medie latitudini che sono caratterizzata da “baroclinicità”. Questi profondi vortici ciclonici tropicali mediterranei, in genere molto ristretti (possono essere grandi quanto la Sicilia), si formano molto spesso nella stagione autunnale, fra Agosto e Gennaio, nel periodo dell’anno in cui le temperature delle acque superficiali dei mari mediterranei raggiungono i massimi valori. I cicloni come i “TLC”, una volta incamerata una notevole quantità di energia termica dal mare molto caldo, tendono ad approfondirsi, producendo enormi sistemi temporaleschi che ruotano attorno al minimo di bassa pressione, ben riconoscibile dal tipico occhio centrale. La loro evoluzione purtroppo è molto lenta, e alle volte imprevedibile. Non prima della serata, quando il vortice si allontanerà sullo Ionio, il tempo continuerà a rimanere molto instabile e inaffidabile, con nuovi rovesci di pioggia e acquazzoni, anche intensi, che vista la traiettoria del ciclone tropicale dovrebbero impattare sulla costa ionica della provincia, dove bisognerà attendere nuovi carichi precipitativi di una certa importanza. Messina potrebbe rientrare nell’”ombra pluviometrica” dell’Aspromonte (il quale agirà come uno schermo), dalla prossima serata, non appena il ciclone punterà lo Ionio, richiamando verso il messinese venti intensi orientali che renderanno lo Ionio ancora agitato.
Daniele Ingemi