"Ponte e libertà" all'attacco di De Luca e Basile, che avevano tirato in ballo i fondi fSC criticando il governo. ScN ha replicato: "Il senatore fa finta di non capire"
MESSINA – La conferenza di Cateno De Luca e Federico Basile ha fatto indispettire i “sì ponte”. L’ex sindaco di Messina, in uno dei passaggi principali, ha tirato fuori un modellino giocattolo con cui ha fatto riferimento al ponte sullo Stretto. Poi ha attaccato il governo e il centrodestra, polemizzando: “Ora ci beviamo il ponte?“. L’attacco soprattutto su fondi e progetti, con le “priorità”, come siccità, crisi idrica e la sistemazione delle reti in tutta la Regione, che secondo De Luca non vengono affrontate mentre si pensa alla grande opera. Il tutto a poche ore dal corteo No Ponte in programma sabato 10 agosto alle 18.30.
Ponte e libertà all’attacco
Una sintesi che serve a capire meglio il contrattacco lanciato dal comitato “Ponte e libertà”. In una nota il gruppo del senatore Nino Germanà ha spiegato: “Come al solito i soliti ‘No Ponte’, invece del ponte, ora provano a strumentalizzare un grave problema che nulla ha a che fare con l’infrastruttura sullo Stretto. È di tutta evidenza che il fabbisogno idrico per i cantieri sarà soddisfatto con fonti diverse da quelle destinate al consumo corrente della città (se necessario con fabbisogno coperto da dissalatori realizzati a carico del progetto). Tenuto presente che il fabbisogno globale riguarda l’80% di opere diverse dal Ponte, come gallerie e viadotti, si sarebbero dovuti interrompere i lavori sull’autostrada? A Ritiro? In tutta la Sicilia? Il Ponte sarà realizzato secondo le specifiche del progetto definitivo. A quest’opera sono associate opere compensative delle quali la città potrà beneficiare, tra cui interventi sulla rete idrica”.
E ancora: “Non è un problema di mancanza di fondi se quella messinese è sottodimensionata a nord. Tra l’altro, quando i governi dei no a priori erano alla guida del Paese, bloccando i lavori del Ponte, a Messina avrebbero potuto realizzare altre opere ma hanno preferito destinare altrove quei fondi perché vincolati a infrastrutture di trasporto (Terzo valico in Liguria). La verità è una: non esistono problemi tecnici o economici per risolvere entrambi i problemi di trasporto e di distribuzione idrica. È fin troppo evidente che questo movimento politico di sinistra, ex assessori compresi, odia il Ponte e strumentalizza ogni criticità dell’Isola come acqua, siccità, mafia, terremoti pur di non consentirne la realizzazione. Se ne facciano una ragione: è un’opera fondamentale che renderà di nuovo grande Messina e la Sicilia. Make Messina Great Again. Ponte e libertà!”
La risposta di ScN: “Fa finta di non capire”
La risposta è prontamente arrivata a firma del coordinatore cittadino di Sud chiama Nord, Nino Carreri. “È evidente – ha affermato – che Nino Germanà non ha neanche compreso il senso di quanto è stato detto, o meglio gli conviene far finta di non aver compreso. Non stiamo discutendo del cantiere del ponte, che è vero, non è ancora iniziato, ma dei fondi quelli sì, già stanziati. Senatore la colpa della carenza idrica in Sicilia non è del suo ponte, stia sereno! Le responsabilità sono a monte. Come più volte abbiamo detto, il governo ha preso una decisione ben precisa: ha scelto di destinare risorse alla realizzazione del ponte sullo Stretto, sottraendo così fondi essenziali per la Sicilia e i siciliani che aspettano altre opere ben più importanti e tra queste, le reti idriche dell’intera regione”.
E Carreri ha aggiunto: “Le vorremmo poi anche spiegare come funziona. I sindaci, come il sindaco De Luca e il sindaco Basile, sono responsabili della progettazione, mentre è compito della Regione Siciliana mettere a disposizione i fondi necessari. Ma questa Regione ha avuto la disgrazia di essere governata prima da Musumeci, che è stato in grado di perdere fondi Pnrr per 430 milioni di euro per le reti irrigue, con 31 progetti su 31 bocciati nel settore agricolo. E di perdere 700 milioni di euro a valere sui fondi Pnrr per il potenziamento dell’approvvigionamento idrico a uso potabile per le civili abitazioni”.
Infine ha concluso: “Il governo Schifani (testimone di nozze di Germanà) ha invece destinato quasi 2 miliardi di euro dal Fondo Sviluppo e Coesione per la realizzazione del ponte sullo Stretto, prevedendo solo 300 milioni di euro per l’efficientamento delle risorse idriche e il sistema idropotabile, di cui solo 80 milioni per la rete idrica, con 40 milioni già vincolati per Agrigento. Messina. è stato chiarito. ha bisogno di 60 milioni di euro per i progetti già predisposti dai sindaci De Luca e Basile. A ciascuno il proprio mestiere: i sindaci progettano e chiedono i fondi, mentre il governo regionale deve destinare le risorse. Nino Germanà, piuttosto che lasciarsi andare a considerazioni o meglio difese d’ufficio del Ponte sullo Stretto di Messina, dietro richiesta di Salvini, e attaccare chi ha dimostrato con i fatti di saper amministrare, perché non ci indica, così come più volte sollecitato, tre cose importanti fatte dalla sua famiglia per il territorio? Stiamo ancora aspettando”.
Come non concordare con Carreri su quanto hanno fatto i Germanà per il territorio., parla di tre io dico almeno una…mi fermo qui.
Mi piacerebbe vedere il sindaco in testa al corteo no ponte.
Germanà si dovrà sforzare e con questo caldo rischia grosso
Il senatore Germanà e la deputata Siracusano si stanno nascondendo perché non possono parlare del loro cavallo di battaglia elettorale.
Questa è la dimostrazione che chi li ha votati ha la responsabilità dell’indifferenza del governo centrale.
Il senatore è tornato dal Parlamento Europeo?
Le provocazioni non aiutano. Ci beviamo il Ponte è come dire ci beviamo l’acqua Ciuccia ? . Questi sono esperti del buttiamola in caciara, nessuno escluso. La pelle è quella dei soliti noti. Anche se in una tale situazione non si può certo distinguere chi paga l’acqua e chi non la paga. Quindi affidandoci ai paradossi e diciamo che solo 30 milioni di euro mediamente è il costo dei due desalatori necessari e oltre 1 milione di euro per la manutenzione annuale. E qualche altro milione per lo smaltimento della salamoia di risulta. Soldi questi che al momento non si vedono. Quando nello stesso tempo si potrebbe con molto meno scavare e trovare l’acqua che c’è già sul territorio (Ciucci docet). Purtroppo la mancanza di Visione da parte della politica sul problema idrico si tocca quando si dice: Messina è il Comune in Sicilia messo meno male di altri!
Germanà chI?
Di sicuro il Sen.Germana’ il ponte non lo vedrà mai né lui né Salvini,non hanno l’età adeguata x vedere la costruzione del ponte. ci vorranno perlomeno 50 anni x vedere la costruzione del ponte forse finita.Vi ricordate quanti anni ci sono voluti x la costruzione dello stadio Franco Scoglio 50 anni
Dimettetivi tutti, tutti avete ragione ma sta di fatto che Messina, città sottosviluppata, sro e ne vanno tutti al Nord e estero, qualcuno mi spiega il perchè ?
A Messina manca tutto, compreso l’educazione singola, sociale e istituzionale.
Pensate un pò messinesi.
Viaaaaaaaa tutti e soprattutto la banda Bassotti e i suoi sodali presenti e passati con i quali instaura teatrini e finte caciare per fare le fazioni di tifosi come allo stadio. Viaaaaaaaa
Messina ultima in classifica per qualità della vita. Cosa volete di più dalla vita? Ringraziando sempre i cantastorie e le loro buffonate.
Non avere l’acqua in città è un grave segno di degrado sociale e civile. E’ chiaro che la colpa è di chi governa la città poiché non ha saputo prevedere per tempo tale disagio e intervenire quindi con soluzioni adeguate e concrete.