Scaduto il termine del 31 gennaio per ricevere il contributo dalla Regione, c'è un altro termine che va assolutamente rispettato: se entro l'autunno non presenterà il Paes, il Comune verrà escluso dalla possibilità di accedere ai bandi regionali in materia di energia sostenibile
Duecentoventidue comuni su trecentonovanta hanno presentato il Paes entro i termini stabiliti (31 gennaio). Tra gli adempienti non c’è il comune di Nizza di Sicilia che ha perso così l’opportunità offerta dalla Regione di usufruire di 11 mila euro, un aiuto economico extra per permettere agli Enti di pagare i professionisti per preparare il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile. La questione è stata affrontata in sede di consiglio comunale dopo che il gruppo di minoranza ha presentato un’interrogazione. Accertato che Nizza non ha rispettato la scadenza per ricevere il contributo, chi pagherà allora questa cifra?, si sono domandati i consiglieri del gruppo Cambia Nizza. A farlo, pare, saranno i cittadini: stiamo parlando di circa 1 euro e 50 a testa perché – spiega il Presidente del Consiglio Carmelo Rasconà – per fare un Paes bastano 6 mila euro. La Regione era stata generosa offrendone 11 mila, ma questo non ha più importanza, perché il Comune di Nizza non riceverà quei soldi.
“Se lei ha dato disposizioni e gli uffici non lo hanno fatto la responsabilità è loro – dichiara il consigliere Francesco Briguglio rivolto al sindaco -, ma se lei non ha dato disposizioni allora la responsabilità è sua”. Da qui la proposta della minoranza: “Quei soldi siano pagati con l’indennità del sindaco e di chi si è reso inadempiente”. Ma la proposta non è stata accolta.
La compagine di opposizione contesta infine un ultimo punto: “Ci siamo documentati e riteniamo che il fatto di partecipare con altri paesi porti a delle lungaggini, perché basta che un comune sia inadempiente per fermare tutto”.
Tutto vero e senza possibilità di smentita, ma il peggio non sembra essere questo. A fornire un quadro completo della situazione è il Presidente del Consiglio. L’ing. Carmelo Rasconà spiega che le difficoltà per i Comuni arrivano dopo: “Vedrete dei 222 piani presentati quelli che andranno in porto. Un conto è presentare il Paes, un altro è trovare i soldi per realizzarlo” e questo giustificherebbe la scelta dell’amministrazione comunale di esserci associata con altri Enti, condizione che dovrebbe favorire la possibilità di trovare le risorse per attuare le idee previste (o in questo caso da prevedere). La via più accessibile per reperire i fondi è offerta dalla Regione che pubblicherà dei bandi ad hoc. Ma, si badi bene, solo per coloro che abbiano presentato il Paes entro l’autunno, tutti gli altri esclusi. Il peggio, dicevamo, non sono gli undici mila euro persi ma quei finanziamenti, molto più consistenti, che Nizza potrebbe perdere se rimane con le mani in mano. Da qui l’esigenza di scrivere al comune capofila. La richiesta arriva direttamente da Rasconà a Di Tommaso: “Invito il sindaco a sollecitare Alì Terme con richiesta scritta”.
Giusy Briguglio