Il consigliere comunale Libero Gioveni riporta alcuni esempi su circa 60 stalli che comporterebbero una perdita di circa 15mila euro al mese. Se n’è discusso in sede di Commissione viabilità e trasporti
Segnaletica sbiadita, danneggiata o mancante per i parcheggi a pagamento. Non è la prima volta che il consigliere comunale Libero Gioveni denuncia potenziali perdite per le casse comunali, sia in termini di mancati introiti, sia per i ricorsi a cui si può andare incontro da parte degli automobilisti.
Gioveni riporta alcuni esempi:
– lotto 3, via dei Mille entrando dalla via Tommaso Cannizzaro lato sinistro: totale assenza di cartello e segnaletica orizzontale di colore bianco sia a destra che a sinistra (10 stalli persi);
– via Dogali angolo via Risorgimento: segnaletica incongruente in quanto esiste quella orizzontale per il parcheggio dei motorini ma manca il relativo cartello, mentre sul lato destro manca il cartello con conseguente riduzione di 9 stalli;
– lotto 5, via Antonio Martino angolo via Nino Bixio: cartello presente ma posto a terra (4 stalli scoperti);
– lotto 3, mancanza segnaletica in via Centonze angolo via XXVII Luglio: assenza cartello lato sinistro (7 stalli in meno);
– lotto 5, via Mario Giurba: lato destro manca segnaletica verticale (5 stalli scoperti);
– via Ghibellina fronte chiesa S. Antonio: altri 7 stalli in meno disponibili per assenza segnaletica verticale;
– lotto 4, via Natoli fronte Itis "Verona Trento": 10 stalli in meno per cartello imbrattato;
– via Risorgimento angolo via Dogali lato sinistro: mancanza segnaletica verticale con 3 posti persi. Lato destro mancanza segnaletica parcheggio motorini e mancanza cartello di carico e scarico merci: gli stalli persi sono 2 perché in alcune ore, essendo un cartello composito, il tratto diventerebbe a pagamento;
– lotto 3, via dei Mille angolo via Maddalena: lato destro mancanza segnaletica verticale, mentre quella orizzontale è rimasta di colore bianco dai tempi dell'isola pedonale (ben 12 gli stalli scoperti).
“Sono soltanto alcuni esempi, relativi a circa 60 stalli scoperti con una potenziale perdita di circa 15mila euro al mese – afferma Gioveni – che dimostrano come, oltre purtroppo agli immancabili atti vandalici da parte di ignoti, emerga anche una certa superficialità nella cura e nell'attenta predisposizione della segnaletica. Tale (e purtroppo non nuova) deficitaria condizione, è stata posta all'attenzione della Commissione Viabilità e Trasporti per le auspicabili e consequenziali determinazioni da parte dell'Atm”.
Gioveni finge di non accorgersi che proprio in questi giorni sta tornando la segnaletica orizzontale in tutta la città? O fa come l’Orsa che lancia l’allarme per il biglietto integrato quando sa che Cacciola e Foti ci stanno arrivando?
Gioveni finge di non accorgersi che proprio in questi giorni sta tornando la segnaletica orizzontale in tutta la città? O fa come l’Orsa che lancia l’allarme per il biglietto integrato quando sa che Cacciola e Foti ci stanno arrivando?
PER IL TIBETANO C’E’ RA RIDEE SE CI SARANNO RICORSI, E QUALCHE IMPUGNAZIONE DOVRA’ PAGARE IL COMUNE ANCHE LE SPESE LEGALI CHE LEGNATA PER IL COMUNE. GLI IMPIEGATI CAMMINERANNO COME IL LORO CAPO IMITERANNO IL TIBETANO. NON CI SARANNO SOLDI
PER IL TIBETANO C’E’ RA RIDEE SE CI SARANNO RICORSI, E QUALCHE IMPUGNAZIONE DOVRA’ PAGARE IL COMUNE ANCHE LE SPESE LEGALI CHE LEGNATA PER IL COMUNE. GLI IMPIEGATI CAMMINERANNO COME IL LORO CAPO IMITERANNO IL TIBETANO. NON CI SARANNO SOLDI
A proposito di DIRIGENTI. Il 31 AGOSTO scorso il Consiglio Comunale di una grande città metropolitana, come MESSINA, ha speso parte del suo tempo per il riconoscimento di un debito fuori bilancio di €454,50,il cui mandato provvisorio era stato regolarizzato il 6 DICEMBRE 2011, a seguito di una sentenza del GENNAIO 2008, relativa a un ricorso avverso una cartella di pagamento emessa nel 2006 dal dipartimento TRIBUTI, relativa alla TARSU 2004. In mezzo un atto di precetto e poi di pignoramento, inevitabile il lievitare delle spese di giudizio da €43,80 a €303 e poi a €454,50. Questo esempio lo potrei estendere a debiti più consistenti, frutto marcio di una legislazione e organizzazione ottocentesca, non credo di esagerare con il secolo.
A proposito di DIRIGENTI. Il 31 AGOSTO scorso il Consiglio Comunale di una grande città metropolitana, come MESSINA, ha speso parte del suo tempo per il riconoscimento di un debito fuori bilancio di €454,50,il cui mandato provvisorio era stato regolarizzato il 6 DICEMBRE 2011, a seguito di una sentenza del GENNAIO 2008, relativa a un ricorso avverso una cartella di pagamento emessa nel 2006 dal dipartimento TRIBUTI, relativa alla TARSU 2004. In mezzo un atto di precetto e poi di pignoramento, inevitabile il lievitare delle spese di giudizio da €43,80 a €303 e poi a €454,50. Questo esempio lo potrei estendere a debiti più consistenti, frutto marcio di una legislazione e organizzazione ottocentesca, non credo di esagerare con il secolo.
Come chiamare una legislazione e una organizzazione del lavoro che chiama un Consiglio Comunale, nel 2015, a riconoscere un DEBITO non più DEBITO dal 2011, infatti il mandato provvisorio di pagamento è già avvenuto. La Corte dei Conti ammonisce i Consiglieri Comunali a non essere superficiali perché su di loro ricade la responsabilità ultima. I Consiglieri hanno pensato di aggirarla con un emendamento votato puntualmente prima di ogni votazione di riconoscimento,lo trascrivo “Fare salvo l’obbligo dell’amministrazione per la rivalsa nei confronti dei funzionari e degli amministratori che hanno causato danno patrimoniale in relazione a maggiori oneri rispetto alla sorte capitale.” A mio modestissimo avviso l’emendamento non vale un fico secco
Come chiamare una legislazione e una organizzazione del lavoro che chiama un Consiglio Comunale, nel 2015, a riconoscere un DEBITO non più DEBITO dal 2011, infatti il mandato provvisorio di pagamento è già avvenuto. La Corte dei Conti ammonisce i Consiglieri Comunali a non essere superficiali perché su di loro ricade la responsabilità ultima. I Consiglieri hanno pensato di aggirarla con un emendamento votato puntualmente prima di ogni votazione di riconoscimento,lo trascrivo “Fare salvo l’obbligo dell’amministrazione per la rivalsa nei confronti dei funzionari e degli amministratori che hanno causato danno patrimoniale in relazione a maggiori oneri rispetto alla sorte capitale.” A mio modestissimo avviso l’emendamento non vale un fico secco