Processo bilancio, a rischio la consulenza Tatò

Processo bilancio, a rischio la consulenza Tatò

Alessandra Serio

Processo bilancio, a rischio la consulenza Tatò

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giovedì 03 Novembre 2016 - 19:15

Prima movimentata udienza sui bilanci del comune di Messina tra il 2010 e il 2013. Dopo la morte del super consulente Vito Tatò, la perizia a base delle accuse rischia di essere espunta dal fascicolo.

C’è in ballo la consulenza del professore Vito Tatò al processo sui bilanci del Comune di Messina tra il 2010 e il 2012, ossia il pilastro cui si fonda il castello accusatorio che la Procura muove ai consiglieri comunali e assessori del tempo, insieme al sindaco ed al ragioniere generale del Comune.

Oggi infatti, alla prima udienza del processo, si è dato atto che il consulente è deceduto, e il nutrito collegio difensivo si è opposto all’acquisizione della consulenza. La Corte, presieduta dalla dottoressa Silvana Grasso, si è riservata la decisione, e si esprimerà alla prossima udienza, fissata per martedì 8 novembre. Se dovesse restare fuori dal processo, verrebbe meno la “prova principe” delle accuse, se pur ancora da vagliare al dibattimento.

Pur essendo il passaggio saliente della prima udienza di questo processo, lo scontro su Tatò è arrivato in tarda serata, dopo una lunga giornata in aula, cominciata intorno alle 14.30 e proseguita sino alle 20. Le prime schermaglie si sono accese sulle richieste di costituzione di parte civile, avanzate dal Comune di Messina e dalle associazioni di consumatori Codici Onlus e Codacons. Gli avvocati si sono opposti – hanno argomentato gli avvocati Salvatore Giannone, Nino Parisi, Carmelo Vinci e Marcello Scurria, lo stesso Pubblico Ministero ha chiesto di valutare con rigore la possibilità di ammettere le sigle dei consumatori, ma la Corte ha rigettato tutte le eccezioni.

Erano quasi le 18 quando il Tribunale ha sciolto questa prima riserva, per poi tornare brevemente in camera di consiglio e rigettare l’ennesima richiesta, quella avanzata dall’avvocato Enrico Ricevuto. Il legale, che tutela il collega Cucinotta, creditore del Comune di Messina per una lunga serie di parcelle non saldate, ha chiesto che Palazzo Zanca venisse citato quale responsabile civile. Ma il collegio presieduto dalla dottoressa Grasso ha detto no. Si è poi andato avanti, un’oretta circa, con la questione Tatò.

Alessandra Serio

In calce il link all'articolo sui rinvii a giudizio, per una migliore comprensione della vicenda trattata:

Processo Bilancio, cade l'accusa di abuso ma vanno tutti a giudizio per falso.

4 commenti

  1. Anche il destino si accanisce contro Messina!

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  2. Anche il destino si accanisce contro Messina!

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  3. osservatore esperto 4 Novembre 2016 08:52

    Niente paura. Le irregolarità sono state accertate già dalla Corte dei Conti. Le responsabilità sono evidenti. La corposa relazione del perito non può essere comunque privata di rilevanza in relazione a fatti incontestabili solo perché lo sfortunato Tatò è deceduto. Essa costituisce pur sempre una prova provata.

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  4. osservatore esperto 4 Novembre 2016 08:52

    Niente paura. Le irregolarità sono state accertate già dalla Corte dei Conti. Le responsabilità sono evidenti. La corposa relazione del perito non può essere comunque privata di rilevanza in relazione a fatti incontestabili solo perché lo sfortunato Tatò è deceduto. Essa costituisce pur sempre una prova provata.

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