Il commissario dell’Ente parla a tutto campo del presente e del futuro dell’Ente: “Coi pochi proventi della Campionaria potremo pagare alcuni stipendi. In futuro è necessaria la simbiosi di tutti gli attori della città”
In attesa del voto sull’emendamento all’Assemblea Regionale Siciliana si rischiava di restare con un pugno di mosche in mano. Potrebbe arrivare stamattina, comunque non oltre il 31 luglio, viceversa non arriverà. L’emendamento prevede un finanziamento di 500mila euro per l’Ente Fiera di Messina, coi quali saldare le spettanze dei dipendenti, a secco da novembre 2011, e rilanciare la Fiera, ma il voto è stato già rinviato diverse volte ed azzardare ipotesi, a questo punto, diventa complicato.
E allora Fabio D’Amore ha deciso di accettare l’incarico da commissario dell’Ente a prescindere dall’esito della vicenda: “Resto ottimista sul finanziamento – dichiara D’Amore – ma non si poteva aspettare oltre. La Fiera di Messina rischiava di chiudere e la città non se lo poteva permettere. Tutti ne parlano male, ma alla fine tutti la vogliono e guai a toglierla”.
Ma perché si è arrivati a questo punto a ridosso della manifestazione? “La volontà della Regione e dell’assessore alle attività produttive, Marco Venturi, era quella di liquidare l’Ente Fiera e creare una nuova società. Ora, a parte il fatto che non si tratterebbe di una cosa semplice, perché spendere dei soldi per fare quest’operazione quando invece si potrebbe facilmente destinare una sovvenzione all’Ente Fiera che potrebbe così liberarsi dai debiti? Negli ultimi tre anni abbiamo ridotto la massa debitoria da 4 milioni a 1.8 milioni di euro, l’Ente è in netta ripresa, sarebbe assurdo chiudere proprio ora. Alla Fiera di Palermo (fallita con un debito di 18 milioni, ndr) è stato assegnato un finanziamento da 2 milioni di euro, tra l’altro pignorati, per quale motivo l’emendamento per Messina che risanerebbe l’Ente viene invece bocciato? Sarebbe un peccato riservare a Messina lo stesso esito di Palermo solo per questioni politiche”.
L’incarico di D’Amore avrà durata trimestrale: “La Fiera è un patrimonio della città da salvaguardare, non ha alcun colore politico. In Italia, le Fiere sono tra i pochi enti ad aver resistito alla crisi. Se negli anni quella di Messina è arrivata a un passo dal baratro, non vuol dire che vada eliminata, ma piuttosto risanata. Io farò il possibile per questi tre mesi, ma sarà il mio ultimo mandato, poi cambierà il Governo regionale e verrà nominato un altro commissario”.
Il commissario dell’Ente parla poi delle rimostranze dei dipendenti: “Mi rendo conto che sono privi di stipendio da diversi mesi, ma che senso ha opporsi alla Campionaria? La vendita degli spazi agli espositori può servire a raccogliere quei 100 o 150mila euro che verranno utilizzati esclusivamente per pagare i loro stipendi. Se non si facesse adesso la Fiera, si correrebbe il rischio di perdere lo status di internazionale e loro potrebbero avere problemi ancora più grossi”.
La 73esima Fiera Campionaria Internazionale di Messina, dunque, si farà dal 4 al 19 agosto: “Ho lavorato anche quando non ero ufficialmente il commissario perché temevo che continuando ad aspettare non sarebbe più rimasto tempo. E’ chiaro che non abbiamo potuto fare molto, si tratterà di una festa di popolo per i cittadini, il tempo delle Campionarie è finito, non esistono più. Abbiamo già chiuso i contratti con circa 200 espositori e siamo in contatto con altri 50 o 60. Lo scorso anno abbiamo avuto circa 360 espositori, quest’anno saranno quindi un centinaio in meno, ma visto il tempo a disposizione è già un successo. Considerate tutte le difficoltà, l’ingresso sarà gratuito. Il 4 agosto, giorno d’inaugurazione, giungerà in fiera la rievocazione della battaglia di Lepanto con la presenza della nave scuola Palinuro. Stiamo provando ad organizzare qualche spettacolo, dal 10 agosto in poi, e siamo aperti alle proposte per la programmazione di altri eventi”.
Infine uno sguardo al futuro: “Abbiamo un contatto con Classe Horse Tv per realizzare a settembre uno spettacolo di equitazione che farà già due tappe in Sicilia e potrebbe fare la terza tappa siciliana alla Fiera di Messina. In attesa di trovare una nuova sede, l’Ente può organizzare diversi eventi per vivificare l’area da poco aperta 365 giorni all’anno. L’apertura dell’area non confligge con la presenza dell’Ente, anzi noi da sempre abbiamo caldeggiato quest’opportunità. Piuttosto che lasciare un contenitore vuoto, però, è necessaria una sinergia con Autorità Portuale, Comune, Provincia e Camera di Commercio per vivificare l’area. Gli eventi organizzati dall’Ente Fiera potrebbero essere uno dei modi per riempire di contenuti il lungomare della città”. (Marco Ipsale)
A mia mu dici…. Pecunia non olet!!
ma come? prima bla bla bla e poi accetti?? haah