Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri l'ex presidente provinciale del patronato Easa fra il 2001 ed il 2006 avrebbe costretto un dipendente a versare parte del suo stipendio ad un lavoratore "in nero" del sindacato. Santalco ha ottenuto i domiciliari.
L’ex assessore e consigliere comunale di Messina, Benito Santalco, 72 anni, padre dell’attuale assessore all’e-government Carmelo Santalco, è stato arrestato stamattina dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria per il reato di concussione. Santalco, che ha ottenuto i domiciliari. è stato raggiunto da un ordine di custodia cautelare firmato dal gip Massimiliano Micali su richiesta del sostituto procuratore Stefano Ammendola. L’inchiesta, avviata dalla Procura, riguarda la gestione del Patronato (EASA) Ente Assistenza Sociale per gli Artigiani. Dalle indagini dei carabinieri è emerso che Santalco, dal 2001 al 2006, abusando della sua qualità di presidente provinciale del Patronato E.A.S.A di Messina, avrebbe minacciato un suo dipendente. Santalco, approfittando della sua posizione, avrebbe costretto il lavoratore a versare ogni mese prima 500.000 lire, poi 258 euro, ad un’ altra persona che avrebbe lavorato, senza regolare contratto, sia nello stesso Patronato che in una ditta riconducibile ad un familiare di Santalco.
Benito Santalco Fa parte del Comitato Nazionale di solidarietà per le vittime di estorsione ed usura che ha lo scopo di aiutare gli imprenditori che decidono di ribellarsi al racket e di esaminare e deliberare sulle istanze di accesso ai benefici del Fondo di solidarietà.