Il 28 novembre scorso contestarono duramente l'assessore regionale alla Sanità Russo giunto a Mistretta per discutere del ridimensionamento dell'ospedale locale. Alcuni manifestanti lo bloccarono all'interno del Comune, poi colpirono con calci e pugni l'auto di rappresentanza. Ora i Carabinieri hanno identificato e denunciato 15 persone.
I Carabinieri hanno identificato e denunciato alla Procura della Repubblica di Mistretta 15 manifestanti, responsabili della violenta protesta nei confronti dell’Assessore Regionale alla Sanità, Massimo Russo. Il 28 novembre scorso Russo si era recato nel Comune nebroideo per un incontro con il sindaco Antoci ed esponenti delle forse sociali per discutere del progetto di ridimensionamento dell’ospedale di Mistretta.
Al termine dell’incontro tra l’assessore Russo e l’amministrazione comunale, avvenuto nella sala consiliare, diverse centinaia di manifestanti, radunatisi all’esterno del palazzo, hanno manifestato duramente arrrivando a colpire con calci e pugni la vettura di Russo mentre si allontanava dal Municipio.
Le indagini dei Carabinieri hanno portato alla denuncia in stato di libertà di 15 manifestanti, 9 dei quali responsabili del reato di danneggiamento aggravato in danno dell’auto e gli altri sei per il reato di violenza privata per aver impedito con la forza all’assessore Russo di lasciare il palazzo comunale di Mistretta.
La dura forma di contestazione era stata stigmatizzata da più parti nei giorni successivi. L’assessore regionale Mario Centorrino aveva definito incivile l’aggressione a Russo ed aveva rincarato la dose: “Sorprende –aveva il messinese Centorrino- la complicita’, in ingiustificate aggressioni, di figure religiose e politiche che per loro dovere dovrebbero svolgere funzioni di mediazione e non di istigazione”.
I messinesi sono esasperati, la provincia è iper-colpita dal taglione regionale.
Nella sanità la regione vuole chiudere e ridimensionare strutture ospedaliere fondamentali che già oggi non riescono a coprire le esigenze minime di assistenza.
In altre provincie siciliane si realizzano nuove strutture ospedaliere…..ai messinesi si toglie il poco, che già è meno dell’indispensabile, per dare di più a chi ha già troppo.
Le reazioni violente sono sempre da condannare.
Ma un popolo che subisce continue discriminazioni può diventare violento.
La democrazia, l’uguaglianza, la parità dei diritti….per i Messinesi sono ancora da conquistare…o meglio da riconquistare…… la strada giusta può essere un referendum per l’autonomia dalla regione, sull’esempio di Trento e Bolzano.
La provincia di Messina ha politici con gli attributi per promuovere questo referendum?????