Nella mattinata di oggi gli studenti dell'Istituto Isa Conti di Lipari, unica realtà scolastica superiore delle Eolie, a fronte del problema che la comunità studentesca sta affrontando, essendo inagibile un piano della struttura, hanno fatto lezione all'aperto in segno di protesta. Non si sentono sicuri, i ragazzi, di entrare in uno stabile tanto precario, non hanno però intenzione di perdere giorni di scuola
Una protesta senza freni quella che i ragazzi dell'Istituto Isa Conti di Lipari, unica realtà scolastica superiore delle sette isole dell'arcipelago della Eolie, portano avanti ormai da una settimana. Il secondo piano del loro plesso, infatti, è inagibile: a dichiararlo è stata la Provincia di Messina dopo un sopralluogo effettuato nel mese di Febbraio. Non vi sono però i fondi necessari per realizzare i lavori e la macchina si è completamente fermata.
Martedì scorso, in mancanza di novità, gli studenti hanno dichiarato lo stato di assemblea permanente fino a quando le istituzioni non si sarebbero attivate. Davvero in pochi giorni, tramite una sinergia soddisfacente, dirigenza scolastica, comunale e provinciale hanno unito le forze per individuare in uno stabile nella località di San Giorgio (di proprietà dell'amministrazione dell'isola e concesso fino alla fine dell'anno scolastico), un punto dove le 12 classi ormai "sfrattate" per cause di forza maggiore potessero essere inserite.
Una vittoria parziale, come aveva dichiarato Bartolo Fonti, Rappresentante della consulta degli studenti per l'Isa Conti, che sarà compiuta totalmente solo quando l'istituto tornerà a pieno regime. "Non ci fermeremo qui", avevano annunciato i ragazzi, e così è stato: questa mattina, infatti, gli studenti hanno fatto lezione all'aperto, in uno spazio adiacente al circondario centrale, volendo lanciare un chiaro messaggio.
"Abbiamo ottenuto un luogo dove poterci spostare", dichiara ancora Bartolo in riferimento agli eventi di oggi, "Ma non ci sentiamo ancora al sicuro, ovviamente. Desideriamo veder partire i lavori, anche se il piano inferiore non è stato dichiarato in pericolo, ci spaventiamo comunque ad occupare gli spazi della struttura. La nostra, però, non è una protesta creata per perdere giorni di scuola, abbiamo voglia di studiare e siamo pronti a farlo anche all'aperto, sotto il sole o la pioggia, sperando che davvero si comprenda la reale valenza dell'atto e la gravità della situazione". I ragazzi non mollano e hanno deciso di mantenere lo stato d'agitazione permanente presso l'Istituto delle Eolie.
Claudio Panebianco