Dinnanzi ad un pubblico attento, Flavio Albanese ha portato in scena la vita ed i misteri di uno dei simboli del Rinascimento italiano, Leonardo Da Vinci.
“L’esperienza non fallisce mai, falliscono i nostri giudizi su un’esperienza, e poiché nulla accade senza una ragione, cerca di comprende la ragione delle cose che accadono e non rischierai, di fallire, nel giudicare un’esperienza”.
Flavio Albanese, dal palco del teatro della Casa Circondariale di Messina Gazzi, ha raccontato la vita, le peripezie, i miracoli e i segreti del più grande genio dell’umanità, Leonardo Da Vinci.
Dinnanzi agli occhi attenti dei suoi spettatori, l’attore ha portato in scena la particolarissima personalità del grande maestro, la sua voglia di conoscere e insegnare.
E’ stato così il personaggio di Zoroastro, l’allievo, a spiegare perché Leonardo voleva volare. Gli spettatori hanno potuto conoscere la storia, l’umanità e soprattutto il modo di pensare di un genio poliedrico e originalissimo che è il simbolo del nostro Rinascimento. “Leonardo – ha spiegato l’attore Albanese – mi ha insegnato che tutto è sempre sotto i nostri occhi, domande e risposte”.
Quello di ieri pomeriggio è stato il secondo spettacolo organizzato per il secondo appuntamento del Progetto “Mano con Mano, l’Artista e il Suo Pubblico”, ideato da Daniela Ursino, presidente dell’Associazione Culturale D’Arteventi. In mattinata, nella struttura di Casa Serena, ad andare in scena erano state “Le avventure di Pinocchio”.
“Il progetto – ha spiegato la Ursino – mira a divulgare il Teatro di alto livello in particolare fra i giovani per invogliarli ad avvicinarsi ad una delle più antiche forme di arte. “Mano con Mano” propone un Teatro che sia di tutti e per tutti, con un’attenzione particolare al sociale, scegliendo per questo anche delle location alternative al teatro, nella convinzione che divulgare la cultura nelle sue diverse manifestazioni, possa rappresentare elemento importante per il progredire del pensiero”.