Il gruppo Beninati cerca spazi lontano dal Pdl, divenuto troppo stretto per garantire la rielezione a tutti. Dato per certo tra i moderati di Leontini, pare che Nino Beninati stia pensando invece di candidarsi con l'Udc di D'Alia. Il suo ingresso tra i centristi restringerebbe gli spazi per gli altri e Marcello Greco ha pronte le valigie per entrare nella lista Crocetta presidente, dove spuntano i nomi di Emilio Fragale, Francesco Calanna e Gianni Miasi.
Le prime ripercussioni della campagna elettorale per le regionali s’iniziano a sentire anche nella preparazione delle liste provinciali. I nuovi posizionamenti avvengono con un occhio ai nuovi assetti ma soprattutto con l’altro puntato alle amministrative del 2013 e alle future alleanze.
In casa Pdl è ormai questione di ore per l’addio a Palazzo Zanca del sindaco Buzzanca, che tornerà a correre per l’Ars. Con lui scontate anche le candidature di Santi Formica (di casa a Palermo da 16 anni…) e Roberto Corona, che punta al bis. Nel 2008 il Pdl incassò 4 poltrone (adesso quella di Buzzanca è passata a D’Aquino, nel frattempo transitato all’Mpa), ma è assai improbabile che si ripeta lo stesso scenario. Così l’altro uscente, Nino Beninati, inquilino dell’Ars dal 1996 (all’epoca era Forza Italia), tre mandati alle spalle, più volte assessore, è da tempo con le valigie in mano verso lidi sicuri dal punto di vista elettorale. Vicinissimo ai “moderati” o ribelli di Innocenzo Leontini era dato per certo nella lista che il gruppo sta preparando insieme al Pid di Saverio Romano. Ma nelle ultime ore pare che il deputato stia seriamente pensando di oltrepassare la rete e schierarsi con l’Udc di Gianpiero D’Alia. Insieme a Beninati armi e bagagli dovrebbero trasferirsi almeno in 8 tra Comune e Provincia (tra consiglieri e assessori), tra questi Peppe Chiarella e Giuseppe Martelli tra i fedelissimi, ma in procinto di cambiare aria potrebbero esserci anche Giuseppe Capurro e Roberto Nicolosi. Smottamenti non da poco all’interno del Pdl soprattutto in un’ottica volta alle maggioranze del 2013. Ma se le truppe di Beninati si spostano in casa Udc inevitabilmente è proprio lì che si restringeranno gli spazi, soprattutto per la corrente Naro, che ha visto già nei giorni scorsi l’assessore al commercio Pinuccio Puglisi ritirare la sua candidatura in nome della buona convivenza tra le varie anime. Con una corazzata in arrivo tra i centristi, che sicuramente puntano a due poltrone, il primo a cercare spazi altrove è Marcello Greco che finisce dritto dritto nella lista provinciale di Crocetta Presidente. Troppo stretta la casa Udc, con Ardizzone che punta al terzo mandato, guardato a vista da Saro Sidoti e da Pio Amadeo (corrente Leanza), così il consigliere comunale non intende aspettare l’ultimo giorno per sapere se farà la fine della sardina. Nella lista Crocetta Presidente oltre a quello di Greco si fanno i nomi di Emilio Fragale (ex city manager di Genovese sindaco), Maurizio Ballistreri (per lui sarebbe un ritorno all’Ars), Francesco Calanna (anche per lui un ritorno ed un modo per togliersi i sassolini dalla scarpa contro il Pd che nel 2008 gli fece uno scherzetto), il sindaco di Roccalumera Gianni Miasi, Alfonsa Pizzo. E’ chiaro che siamo ancora ai primi giri di valzer ed alle indiscrezioni, ma entro la prima settimana di settembre la situazione sarà più definita. Già lunedì sarà definita la posizione del gruppo Beninati tra moderati e centristi, paradossalmente la differenza tra i due termini è minima, ma elettoralmente sono oggi ai due poli opposti, con Musumeci i primi e con Crocetta i secondi. Nel Pdl per l’area Germanà, si sta scaldando Francesco La Fauci, già esperto della Regione con Cuffaro e con Lombardo, fratello di Dario, attuale assessore provinciale, nominato lo scorso 10 luglio nella giunta a 15 di Ricevuto. Non è esclusa, in alternativa, la candidatura dello stesso Nino Germanà.
Rosaria Brancato
Se questa è politica? A me sembra più un mercatino di roba vecchia di terza mano, roba che neanche a Portaportese vorrebbero. Questi sono quelli che hanno distrutto la Sicilia e l’Italia. I Siciliani dovrebbero prenderli a calci nel sedere, ovviamente in senso figurato,e lasciarli disoccupati; solo un terzo di questi geni che lontano dalle elezioni hanno tutti l’aria dei superuomini, se li lasciassimo disoccupati, cioè col sederone per terra, senza poltrone, saprebbero guadagnarsi da vivere lavorando onestamente? Ma poi mi chiedo come potrebbero mantenere gli studi dei figli nelle migliori università italiane e straniere, come potrebbero mantenersi le auto di lusso, i vestiti sartoriali e piaceri di vario genere? Dopo tutto quello che hanno fatto per noi Cittadini, per noi Siciliani ! Bleah , pensando a tutto ciò li manderei a lavorare in miniera.
Questi lunghi elenchi di “illustri” sconosciuti alla stragrande maggioranza dei messinesi, conosciutissimi a chi come loro vive di politica politicante, sono il più efficace spot elettorale per i movimenti e i partiti lontano da palazzo dei Normanni e D’Orleans. Molti di questi signori si sentono franare la terra sotto i piedi, che porterà lontano i 20.000 euro al mese, soldi rubati ai siciliani che si rompono la schiena per sopravvivere.
E’ uno scandalo planetario, che in una regione in dissesto economico e finanziario, le indennità e i provilegi dei politici e dei loro burocrati sono superiori al cancelliere tedesco, al presidente degli Stati Uniti, al primo ministro inglese, al presidente francese. POLITICI SENZA VERGOGNA, malanova chi mi hannu.
Sarebbe auspicabile che tanti, tantissimi cosiddetti “Deputati Regionali” (come si appellano solo in Sicilia i Consiglieri Regionali) avessero il garbo e la buona creanza di evitare di ricandidarsi, vista gli scarsi risultati conseguiti in questi anni a Palermo. Ci vogliono facce nuove che abbiano a cuore le sorti del nostro comprensorio e sopratutto che siano disposti a governare innanzitutto nell’interesse della collettività piuttosto che per il proprio!
Mentre i politici sperperano i soldi dei cittadini, con una vastissima ragnetela di interessi individuali che porta voti di scambio nelle urne, i minatori del SULCIS sono intenzionati a portare alle estreme conseguenze per la loro vita la loro sacrosanta protesta. In Sardegna come in Sicilia lo stipendificio funziona benissimo,specialmente quello di DIRIGENTI pagati a peso d’oro per un lavoro spesso inutile in ogni caso di scarso valore rispetto alle attività professionali e produttive, per non parlare dell’esercito dei dipendenti regionali inutili all’economia delle due Isole.Dello scandalo delle indennità dei politici ho parlato nel precedente commento.I minatori hanno scelto la violenza su se stessi per urlare le loro ragioni, la proprietà e la politica rispondono che i costi per la riconversione sono alti, ma perchè non è abnorme il finanziamento pubblico ai partiti, non è abnorme il costo delle Istituzioni, non è abnorme il costo della corruzione, non è abnorme il costo dell’evasione fiscale. Non sono più possibili le rivoluzioni ma è possibile un abnorme MALANOVA CHI MI HANNU TUTTI I POLITICI.
AH AH AH AH AH IL GRUPPO BENINATI??? AH AH AH FA RIDERE SOLO LEGGERE QUESTE PAROLE…
Quanti LUOGHI COMUNI – quanti TRAVAGLIO nei commenti BUDDACI
Ma fate solo una cosa buona – intanto andate a votare ed esprimete sempre quello che avete fatto, ACCODARSI.