E' da rifare il processo d'appello all'assessore dell'Urbanistica, condannato a 2 mesi per una perizia giurata falsa.
Condanna annullata per il vice sindaco e assessore all’Urbanistica del comune di Messina Salvatore Mondello, ritenuto responsabile in primo grado e in appello di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico.
La condanna a 2 mesi di reclusione, emessa nel 2015 e confermata in secondo grado nel febbraio dello scorso anno, aveva sollevato il “caso” a Palazzo Zanca, con l’opposizione che chiedeva le dimissioni del numero due di Cateno De Luca, pochi mesi dopo le elezioni (LEGGI QUI)
La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso degli avvocati Carlo Taormina e Giovanni Mannuccia, ha annullato la sentenza della Corte d’Appello e rinviato gli atti ai giudici di Reggio Calabria, dove il processo dovrà essere nuovamente celebrato. I giudici reggini potranno decidere autonomamente, certo, ma le censure della Suprema Corte vanno comunque tenute in considerazione.
La vicenda al centro del processo risale al 2012. Secondo l’accusa l’ingegnere Mondello aveva firmato una perizia giurata falsa per la realizzazione di un fabbricato artigianale-commerciale in contrada Carruba, a Zafferia. La falsa attestazione serviva, secondo l’Accusa, a “sdoganare” una mansarda abusiva. I difensori di Mondello hanno sempre sostenuto che il Comune aveva sanato, e ancor prima rilasciato il provvedimento di agibilità parziale.