E’ acceso il dibattito sulla richiesta di rimozione del quadro collocato nell’Aula consiliare e presentata dalla vicepresidente del consiglio Serena Giannetto (leggi qui)
Il consigliere comunale del gruppo misto Salvatore Sorbello si schiera affinchè il quadro resti lì dov’è e annuncia addirittura il disvelamento di un mistero:
“Messina non c’entra nulla con quanto raffigurato nel quadro di Luca Giordano-scrive su Facebook- Presto sarà svelata la verità, abbiate un po' di pazienza… UN IMPORTANTE SCRITTORE MESSINESE HA TROVATO LE CARTE PERGAMENATE CHE FORMANO IL GIORDANO PENSIERO e nelle quali si esclude questo significato attribuitogli in città dall’ossessione di qualcuno. La volontà di rimozione del quadro nasce dall'ignoranza e dalla prepotenza dettate sotto la spinta della falsa rappresentazione della realtà che è stata attribuita all'opera in questi anni. Una delle tante bufale, insomma, prodotte in Città per attirare l'attenzione.
Chi ha veramente a cuore la propria Città non può esimersi dall'approfondire, dal chiedere, dal ricercare, dal confrontarsi. Ci vediamo fra qualche giorno… Con veri esperti e prove documentali alla mano.
Rivolgo l'appello ai miei colleghi: impedire la rimozione!
La nota di Lucia Tarro Celi
Ho letto il grido di allarme della consigliera Giannetto a proposito del quadro di Luca Giordano collocato nell'aula consiliare del Comune di Messina opera,peraltro, ampiamente contestata da numerosi esperti di arte antica e moderna. Vorrei rispondere tracciando due linee di riflessione. La prima è che trattasi di un'opera, se pur in copia, di uno degli artisti più rappresentativi del Barocco di cui Giordano riesce ad esprimere le luci e le ombre che questo secolo traccia nella storia della cultura italiana ed europea , pur nelle sue tragiche esperienze che anticipano l'età dei lumi, così come riusciamo a leggere nelle tele del Caravaggio maestro dello stesso Giordano attento osservatore dell' l'anima e lo spirito di ribellione del maestro.
L'altro elemento di riflessione è diretto ad un minimo di esperienza di studi storici che mi portano a considerare le rivolte antispagnole nell' Italia meridionale come uno dei nodi cruciali della storia tra potere e sudditanza anche quando la sua narrazione simbolica ci indigna e ci ripugna, ma forse serve a ricordarci che non c'è aspirazione alla libertà senza pagare un duro prezzo per conquistarla e senza quelle lotte successive verso la conquista della democrazia che lo stesso consesso consiliare ha l'obbligo di difendere quotidianamente. Allora forse l'immagine della donna spogliata di tutti i diritti che l'artista Giordano ci ha lasciato in eredità e che rappresenta la città di Messina sotto il dominio spagnolo, è una lezione di storia che non chiede rimozione, ma memoria e voglia di presente, tranne se non decidiamo di cancellare tutta quella narrazione artistica che oltre il senso di bellezza ci racconta gli abissi e i momenti tragici dell'umanità.
Lucia Tarro Celi Presidente dell'Associazione Culturale " Arti visuali Città di Messina"
Il discorso mi sembra molto semplice ed inconfutabile. Il consiglio comunale di una città come Messina meriterebbe l’esposizione di una vera opera d’arte e non una copia.
Sorbello non merita alcuna risposta se non la considerazione che la città si merita uno come lui al Consiglio Ciomunale. Per la Celi dico soltanto: se a casa sua ci fosse un qualsiasi oggetto che infamasse la sua famiglia, lo terrebbe lo stesso? Buona giornata
Sorbello non merita alcuna risposta se non l’amara considerazione che la città si merita uno come lui al Consiglio Comunale. Per la Celi dico soltanto: se a casa sua ci fosse un qualsiasi oggetto che infanga e offende la sua famiglia, lo terrebbe lo stesso? Buona giornata