La Capitaneria di Porto lo ha ritenuto non idoneo al consumo umano. Era sottoposto a sequestro, era detenuto in cattivo stato di conservazione, senza la dovuta e necessaria refrigerazione
Nell’ambito di una periodica operazione organizzata e coordinata dalla Capitaneria di Porto di Messina e finalizzata alla verifica del rispetto delle vigenti normative italiane e comunitarie in materia di pesca, con particolare attenzione alla pesca, detenzione, trasporto e commercio del pescato sottomisura e della pesca in tempi vietati, personale militare appartenente all’ufficio locale marittimo di Torre Faro ha provveduto ad effettuare una serie di accertamenti volti a reprimere eventuali comportamenti illeciti.
Dagli accertamenti svolti lungo il litorale nord sono state redatte due notifiche di reato e altrettanti sequestri penali per un ammontare di circa 80 chili di pesce tra cui un tonno rosso(thunnus thinnus), specie pelagica la cui cattura e commercializzazione e’ oggetto di limitazioni imposte da normativa europea per l’attuazione di un piano di ricostruzione pluriennale, relativo alla conservazione ed allo sfruttamento sostenibile dello stesso.
«Si precisa, inoltre, che tutto il pesce sottoposto a sequestro – ha spiegato la Guardia Costiera -, sottoposto a sequestro, era detenuto in cattivo stato di conservazione, senza la dovuta e necessaria refrigerazione, esposto alle radiazioni solari, alle polveri e fumi di scarico delle autovetture in transito». Per questa ragione, su disposizione del medico veterinario, lo stesso è stato “distrutto” in quanto giudicato non più idoneo al consumo umano e anche per l’impossibilita’ di risalire alla provenienza dei prodotti ittici in questione.