Il consigliere della VI circoscrizione, Mario Biancuzzo, ha scritto al presidente del quartiere per chiedere di programmare un incontro per affrontare in termini risolutori il problema. L’Amam interverrà la prossima settimana per la riparazione della rete fognaria, ma senza interventi a protezione della costa il problema potrebbe ripresentarsi facilmente
Le mareggiate dei giorni scorsi hanno danneggiato la condotta fognaria di Tarantonio e i liquami si riversano in mare. Una recinzione è stata colpita, la scogliera non ha retto e i tubi della rete fognaria sono stati spazzati via dalla furia delle onde. A rischio le abitazioni, i cui muri di confine sono stati distrutti, e i terreni agricoli.
Il consigliere della VI circoscrizione, Mario Biancuzzo, ha scritto al presidente del quartiere per chiedere di programmare un incontro per affrontare in termini risolutori il problema. “E’ necessario – afferma – uno studio da parte di professionisti specializzati per la protezione delle coste, nel tratto ripetutamente aggredito dalle mareggiate, e per il rischio idrogeologico, prevedendo appositi finanziamenti e programmando gli interventi mirati alla riqualificazione ed al ripristino delle condizioni di sicurezza per la popolazione”.
Biancuzzo ha anche effettuato un sopralluogo insieme ad un tecnico dell’Ufficio Fognature dell’Amam, il geom. Salvatore Zito, che ha assicurato che nella prossima settimana inizieranno i lavori per il ripristino della rete fognaria.
“Ma necessitano nello stesso tempo interventi per la protezione a mare con barriere frangiflutti per la protezione dell’arenile – conclude Biancuzzo rivolgendosi al dipartimento comunale Manutenzioni – viceversa i marosi potrebbero continuare a scoperchiare ed a distruggere nuovamente la tubazione”.
Vi ricordate negli anni 70 e 80 quando sulle coste Tirreniche e in quelle Ioniche i litorali furono invasi da massi cubitali che venivano costruiti in loco e poi dislocati alla “carlona” sugli arenili?
Ebbene il disastro ecologico è sotto gli occhi di tutti.
Vi ricordate pure, che la sabbia che costituiva il calcestruzzo dei massi veniva presa sul posto: contravvenendo ai dettati di legge.
Vi ricordate anche quanti villini sorsero sul demanio tanto il cemento era a portata di mano….
Abbiamo fatto finta di non vedere ed ora il mare c’è lo ricorda……..Siamo solo “Buddaceddi”….
E mo se ne accorgono????
E ne vogliamo parlare delle centinaia di case costruite? Hanno un progetto o sono abusive???