Un brano che parla di violenza fisica e psicologica, "uno sfogo caratterizzato da una triste ironia". La cantante messinese torna dopo "Camera 220"
MESSINA – “Felina”, “Camera 220” e ora “Bambola”. La cantautrice messinese Maria Carola Giardina è tornata con una nuova hit, lanciata il 25 novembre scorso, dopo i due brani che le hanno permesso rispettivamente di vincere il Festival Mogol Battisti nel 2023 e di partecipare a Casa Sanremo all’inizio del 2024. Con “Bambola”, però, l’obiettivo dell’artista siciliana è di parlare di una vera e propria rivoluzione, tutta al femminile, attraverso un ritmo energico e un testo ricco e intenso.
Maria Carola Giardina: “Il brano è uno sfogo”
La donna, racconta Maria Carola nel suo nuovo brano, non è soltanto estetica, corpo e apparenza, ma molto di più. La cantante, parlando della canzone, ha spiegato che “è un brano a cui tengo tantissimo. È autobiografico? In parte sì. Non ho mai subito violenza fisica ma mi è capitato di subire violenza psicologica e so quanto sia dura affrontarla ed uscirne, senza portarsi dietro strascichi. Nessuna donna dovrebbe sentirsi trattata in un certo modo, come un oggetto, come una bambola – appunto-. Nel 2024 a maggior ragione, dovremmo finalmente andare oltre queste situazioni terribili che continuano a verificarsi quasi quotidianamente. Il brano è ritmato ma è uno sfogo, caratterizzato da una triste ironia che mi è sembrata la chiave giusta per trattare un argomento così importante e delicato”.